Dopo.
Il regno di Shaka durò soltanto 12 anni. È indubbio che a modo suo, Shaka kaSenzangakhona (72) sia stato un colosso e un rivoluzionario. La sua creazione, il regno Zulu, dimostrò di resistere oltre la sua morte, superando sostanzialmente tutte le crisi a cui andò incontro. Nonostante la brutalità dei metodi di unificazione, i sudditi non tentarono secessioni o rivolte verso l’autorità centrale. I dirigenti scelti da Shaka e i loro successori si dimostratrono, nei fatti, dei buoni amministratori. Gli unici guai economici risalgono all’ultima fase dell’impero, quando delle morie del bestiame causarono qualche problema economico (sembra che le epidemie fossero dovute al contatto con gli europei) .
La successione del Re, invece, rimase sempre un problema. Dingane, uno dei regicidi, regnò dal 1828 al 1840, venendo ucciso in una rivolta dal suo fratellastro Mpande, che prese il suo posto. I due figli di Mpande, Cetshwayo e Mbuyazi, combatterono tra di loro nel 1856. Mbuyazi fu ucciso, e Cetshwayo divenne Re di fatto, pur lasciando il padre sul trono. Nel 1873 Mpande morì , e Cetshwayo fu assiso sul trono.
Gli inglesi iniziarono l’ivasione del regno Zulu nel 1878, venendo clamorosamente sconfitti nella battaglia di Isandlwana, che fu il peggiore rovescio militare europeo contro una popolazione aborigena. Ammaestrati dell’esperienza, gli inglesi vinsero la battaglia di Ulundi.
Seguendo il motto “divide et impera” gli inglesi presero prigioniero il Re Cetshwayo, e divisero il regno in 13 piccoli reami indipendenti (73).
Gli Zulu persero totalmente la loro indipendenza nel 1887 venendo inglobati nella colonia inglese del Natal.
(72) Shaka (figlio di) Senzangakhona. Così è riportato, seguendo la legge salica
(73) corrispondenti guarda caso alle divisioni amministrative degli amaKhanda
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