giovedì 26 maggio 2011

sketch di un romanzo/sceneggiatura/fumetto da fare.

Questo è una piccola parte di un romanzo/sceneggiatura/fumetto che vorrei finire un giorno. i commenti e le critiche sono benvenute. è solo un episodio, e lo so che decontestualizzato perde di chiarezza...




Stupro & castigo.


I soldati dentro al mezzo erano piuttosto annoiati.
Il “pattugliamento istituzionale” era quasi finito, e la solitaria Lince stava tornando alla base. La strada sotto il mezzo si ruppe con violenza. Un'esplosione.
Il mezzo si sollevò per aria, si ribaltò. Gli uomini a bordo vennero sbatacchiati con violenza, ma le cinture di sicurezza ressero. Questo li salvò dal rompersi le ossa contro le pareti metalliche, ma non da contusioni minori.
Il mezzo giacque reclinato su un fianco, immobile, accanto a un cratere fumante.
I soldati erano tutti svenuti. Tutti tranne uno, che a fatica si slacciò la cintura. Essendo sul lato opposto a quello appoggiato a terra, cadde pesantemente sui corpi degli altri.
Il fante *** ***, “Emma” per gli amici, non era pienamente cosciente. Il mondo si era rovesciato qualche secondo prima, la testa gli ronzava, e l'unico sentimento che provava era che voleva uscire di lì. Il sistema di supporto vitale della tuta Centurione aveva rilevato lo stato di stordimento, e stava pompando in circolo gli opportuni stimolanti.
Si trascinò al portellone posteriore e lo spinse con fatica, spalancandolo. Strisciò fuori.
Ansimava, non sopportava più il peso dell'elmetto. Lo tolse. Improvvisamente, qualcuno la afferrò brutalmente e la voltò sulla schiena. Ancora intontita, guardò le facce di due nemici, senza registrare la loro presenza.
Percepì un brandello di conversazione nella lingua avversaria, ma era un rumore di fondo, inconsistente.
Poi, avvertì che gli tiravano la parte inferiore della divisa. Si allarmò. Sentì il freddo sulle gambe nude. La scena si accese come un televisore. I due nemici avevano l'aria molto eccitata. Uno aveva snudato il pene e stava per sdraiarsi su di lei, l'altro era poco lontano e si arrabattava con una mano dentro i pantaloni. Solo quello in piedi aveva un'arma automatica, ma la teneva con la sinistra.
L'altro si abbassò, cercandole le labbra. Emma ne sentiva il fiato fetido. Volse il viso disgustata. Il violentatore ridacchiò e disse qualcosa. Iniziò a penetrarla. Emma vide che spalancava gli occhi, la sensazione non era quella che si aspettava. Allora, Emma gli afferrò le natiche e lo tirò ancora di più dentro di sé. Il nemico aprì gli occhi e la bocca in modo impossibile e iniziò a strillare. Il suo compagno smise di masturbarsi e accorse. Non capiva, non sapeva cosa fare e si limitò a girare attorno alla coppia sdraiata. Mettendosi a portata di Emma. La donna estrasse uno stiletto da una tasca nascosta sulla manica, e colpì il nemico in piedi al basso ventre con una serie di puntate, muovendo la lama come un ago di una macchina da cucire. Il nemico cominciò a gemere come un animale ferito, lasciando cadere il mitragliatore e portando le mani ai genitali . Lentissimamente, si inginocchiò.
La donna non perse tempo e costrinse il suo violentatore a rotolarsi sulla schiena. In una parodia di atto sessuale, Emma si inginocchiò su di lui e si alzò. Il violentatore guardò il suo apparato sessuale, che ormai sembrava una salsiccia tagliata a listelle, e gridò più forte.
La soldatessa iniziò a sputacchiare contro i due: “ *** ! Figliditroia! Figlidiputtana! vaffanculo! Merde!”. Mentre si sfogava, portò una mano al pube e si strappò il Rape Axe macchiato di sangue.
Lo gettò in faccia a quello a terra, in un gesto di disprezzo. Mentre si tirava su i pantaloni, sentì il rombo dell'elicottero di soccorso.

….

Il colonnello esaminava il pad che il capitano di P.M. Gli aveva dato.
“mh! I sette soldati sono solo contusi. Il mezzo è inutilizzabile, ma li ha salvati. Proprio un San Lince! “
L'uomo in uniforme nera replicò.
“Che ne facciamo dei due attentatori, Signore?”
“mh! La ragazza li castrati tutti e due. È stata in gamba! Ovviamente, bisogna terminarli!
Un momento!”
Il colonnello stette assorto per un attimo.
Il poliziotto aspettò tranquillo.
“Sono sicuro che qua ci sono delle ragazze che hanno dei “crediti”! Si può organizzare qualcosa per loro, si metta in contatto con il capitano ***!”

….

Era una piccola sala di ripresa.
Quello dei due che riusciva a reggersi in piedi, era nudo di fronte a una parete di un bianco accecante. Il sottopancia era stato sommariamente medicato, tanto non aveva una grande aspettativa di vita. All'altra estremità della stanza, un tecnico stava controllando la telecamera e le luci di scena.
Seduto su una sedia, l'altro ex uomo, nudo e legato, rabbrividiva di febbre e di paura. Una guardia armata assisteva indifferente.
Si aprì una porta. Entrarono 5 persone in maglietta e pantaloni militari, con guanti SAP e le teste coperte dai mefisto. Dal petto, si capiva che erano donne.
“E' tutto pronto?”
Chiese una.
“Sissignora.” rispose il tecnico.
“Cominciamo.”
La donna mascherata si rivolse al ferito sulla sedia.
Guarda bene, cazzone. Quello che facciamo a lui, dopo lo facciamo a te.
E gli diede un violento pugno sul cranio.
La camera iniziò a riprendere.
Le donne circondarono il nemico in piedi e iniziarono a picchiarlo.
Il soggetto cominciò a urlare.
Le donne non si fermarono. Non lo colpivano tutte assieme, ma se lo passavano a forza di pugni e calci, senza badare a dove arrivavano.
La ferita all'inguine iniziò a sanguinare.
Ogni tanto, il soggetto veniva sbattuto contro il muro.
Dopo l'ennesimo schianto sulla parete, il soggetto si afflosciò a terra.
Le donne non smisero di colpirlo. Adesso, usavano solo i piedi.
Il soggetto smise di gemere.
Le donne mascherate si fermarono.
Una si accovacciò e controllò il battito cardiaco.
Era ancora vivo.
“Basta così!”.
Uscirono dall'inquadratura, dirigendosi verso la parete opposta.
Il tecnico zummò sul volto enfiato. Gli occhi erano chiusi dal gonfiore, il naso ridotto a una polpetta, la mascella evidentemente rotta.
La visuale si allargò. Due donne tornarono nell'inquadratura, portando dei cavi elettrici.
Si abbassarono , una davanti l'anteriore e l'altra dietro il posteriore del soggetto.
L'inquadratura si concentrò sul viso del paziente. La donna mostrò il cavo, che terminava con uno strano morsetto a C con un piccolo volano su un lato.
La donna aprì la bocca del paziente e strinse il morsetto su una gengiva sanguinante. I lati acuminati del morsetto penetrarono nella carne. Il soggetto gemette.
L'inquadratura andò sull'altra , che brandeggiava un terminale a forma di dildo troppo grosso.
Lentamente, molto lentamente, lo infilò nell'ano del soggetto, che si mise a urlare.
Le due donne si allontanarono.
Per qualche attimo, l'inquadratura restò sul corpo urlante.
Il paziente cominciò a contorcersi come un epilettico,.
La corrente non era così forte da ucciderlo, e per almeno 5 minuti, si agitò, disperdendo vomito e sangue.
Alla fine si inarcò, mentre usciva fumo da dove erano collegati i terminali. Si diffuse uno sgradevole sentore di pancetta bruciacchiata.
Un ultimo ululato, poi più niente. Il corpo rimase teso.
Si afflosciò come un sacco vuoto quando venne tolta la corrente.
Le due donne mascherate tolsero i terminali.
Lo spettatore si era messo a piangere.
Chiese sbaveggiando.
Perchè? Perchè ci fate questo? PERCHEEEH??”
Una donna si tolse il mefisto. La parte inferiore del viso era stata bruciata dall'acido.
Perchè? Guarda qua, stronzo!”
Il prigioniero spalancò gli occhi e si mise a strillare ancora più forte.
La donna si rimise il mefisto.
“ Quello che ti facciamo adesso è niente, in confronto a quello che i porci come te hanno già fatto a noi!”.



il cd registrato della terminazione fu inviato per posta (in varie copie e mascherato da video porno) al base dalla quale provenivano gli incursori. Sembra che per un certo periodo nessuno si presentò volontario per le missioni.



le parole sottolineate sono nella lingua nemica.


http://f00.inventorspot.com/images/AntiRapet003.jpg ovviamente, il Rapeaxe in dotazione alle soldatesse è del tipo più "strong" 


il "credito" è un accordo tra il soldato e l'autorità militare che indica la disponibilità del soggetto a fare da "terminatore" in casi riconosciuti e accordati. i "crediti" vengono elargiti ,dopo analisi di una commissione, su richiesta del soggetto.


I guanti S.A.P. sono dotati di imbottiture di pallini di piombo.

12 commenti:

  1. in realtà, anche se ho fatto un po' fatica a sopportare la brutalità di alcuni passaggi, direi che mi piace
    molto

    RispondiElimina
  2. ahehm....il romanzo/sceneggiatura/fumetto è pieno di brutalità simili, ma non fini a se stesse. fanno tutte parte di una metodologia.

    RispondiElimina
  3. Non so se sono più preoccupante io che mi sfizio a leggere queste cose o tu che le scrivi. Però va bene!

    RispondiElimina
  4. mi si permetta una tenebrosità.
    TUTTI pensano queste cose. Alcuni le scrivono. E altri non le ammetterebbero neanche morti.

    RispondiElimina
  5. Per come conosco, esperienza diretta e personale, il modo di pensare / comportarsi di certi gruppi, credo che il tuo spezzone indichi la sola risposta corretta.
    Lo ho sempre raccomandato e mi sono preso dello "stonzo fascista"

    RispondiElimina
  6. sti cazzi! molto visivo, si presta bene come sceneggiatura.

    RispondiElimina
  7. Non male, un po' pulp, ma perchè no? well done.

    RispondiElimina
  8. Se a qualcuno viene dato dello stronzo fascista per aver proposto una cosa del genere nel mondo reale... beh, mi sembra meritato no?

    Penso che sia molto semplice rispondere "Ammazziamoli". A qualsiasi domanda.

    RispondiElimina