A quanto pare, i miei racconti sul radioso futuro di sangue, merda e pallottole, piacciono ai miei 25 lettori® , e quindi ne accludo un altro di ambientazione marina. Mi scuso di produrli a spizzichi e bocconi. AH! se trovate degli errori segnalatemeli pure! io sono un pessimo correttore di bozze!
Seduti sulle cuccette della piccola cabina, il sergente e il primo capo (Jade) chiacchieravano come vecchi amici. Il primo capo era una donna bionda con un viso magro e lunghi occhi chiari, che molti uomini giudicavano attraente. Ma il suo orientamento sessuale era omo, non etero, e, nella società nemica, questo era male. Lei e sua compagna erano state perseguitate, e come misura educativa finale, sottoposte a uno stupro di gruppo da parte della polizia della fede. La compagna era morta per le conseguenze, e lei, appena aveva potuto reggersi in piedi, era fuggita al sud.
Come il sergente, era diventata un “cybe”. Il suo odio per i nemici era forse maggiore di quello dell'uomo.
“Sei proprio pazzo, amico mio. La licenza l'hai voluta trascorrere in questa scatola di sardine...”
“Mia cara, è da un sacco che non ci vediamo, e sai quanto io ti ami...”
Sogghignò il sergente. L'accento della donna, tipico della gente del nord, lo divertiva.
“Imbecille”
Rispose lei.
“Scherzi a parte, in mezzo alla pace mi annoiavo. E quando mi annoio, comincio a pensare troppo...
E tu sai cosa succede quando pensiamo troppo.”
Affermò il sergente, cambiando espressione.
“Hai ragione. Lo so.”
Condivise la donna, mentre un'ombra di dolore le passò sul volto.
“Ecco, sei triste... fammi qualche sorriso, che sei più bella del solito.”
“Imbecille!”
Ripeté il primo capo, sorridendo.
“Comunque, sei anche fortunato... né, sembra che ti potrò far vedere un po' di azione, come la intendiamo noi marò... sono state tracciate due navi di "migranti" ”
Disse facendo il gesto con le 4 dita.
“Questa poi! Ma ne mandano ancora?”
“Lo sai quanto sono ottusi e abitudinari... come le bestie che si inculano, né?”
“Questo è assolutamente vero.”
......
Nella stretta sala comando, gli uomini erano seduti ai loro posti, silenziosi e concentrati. Erano tutti in maglione e pantaloni blu, diversi solo nei gradi appesi ai colletti.
Il capitano di corvetta guardò nel suo visore. I simboli erano evidenti. Connesse l'auricolare al sonoro del sistema sonar. Il suo orecchio affinato gli confermò quello che gli aveva detto l'operatore e il computer.
“Confermato. 2 Navi con motori diesel, molto lente e rumorose. Salire a quota periscopica.”
Silenziosamente, il battello salì alla quota prefissata.
“Alzare antenna.”
Un marinaio premette un pulsante.
Attese 30 secondi.
“zona libera da emissioni(1)”
Il capitano si spostò nella zona di osservazione.”Alza periscopio”. Il periscopio scese dal soffitto della camera.
Il comandante incollò l'occhio all'oculare, fece un giro d'orizzonte (una manovra deliziosamente retrò) poi fissò un punto davanti alla prua.
“Contatto visivo. Conferma dati sonar. Due navi da trasporto, sulle mille tonnellate a 20° proravia.
Rotta apparente 120. Allertare i fanti di marina. Emersione tra 10 minuti.”
.....
La superficie del mare si ruppe, e apparve il sommergibile. Una sirena stridette 3 volte. Dopo, una voce metallica ululò nella lingua nemica.
“Fermate le macchine! Deve salire una squadra di controllo! Se non obbedite sarete affondati immediatamente!”
Il piccolo convoglio si fermò.
Dalle navi, videro delle figure uscire dalla torretta e mettere in mare un grosso canotto motorizzato. Altre figure ci salirono sopra. Il canotto abbandonò la fiancata del sommergibile.
Il sergente era seduto nella prua del battello, vicino al primo capo. Tutti i fanti di marina erano armati coi lanciafiamme CS (2), ed avevano dipinti sugli elmi delle zanne e occhi da coccodrillo. L'unico senza colori era il sergente, che si godeva questa situazione inusuale di ospite irresponsabile. A mezza via tra le navi e il sommergibile, Jade fece un cenno col capo al marò seduto di lato a dritta, che azionò il lanciafiamme. Un breve getto, perpendicolare al gommone, diretto verso l'alto.
“Biglietto da visita” Spiegò laconica al sergente, che annuì.
Il canotto arrivò sotto la fiancata rugginosa della nave più vicina. Una scaletta di corda fu gettata dall'alto.
Il sottufficiale dei marò si inerpicò sul ponte, seguito dal sergente e dagli altri soldati. Un marò rimase al timone del gommone.
Una folla di nemici circondò il gruppetto di soldati. Nessuno parlava. I nemici erano tutti in vestiti lunghi con lunghe barbe, molto alti e apparivano ben nutriti. L'odore prevalente era di carne non affamata, sebbene non eccessivamente pulita, e di un generale nervosismo. L'incongruenza spiccava agli occhi del sergente:
“Chi decide di emigrare in un paese in guerra, dovrebbe per forza essere disperato e affamato....”
Cogitò.
Jade si tolse l'elmo della tenuta “Poseidone”. Un mormorio si diffuse tra i nemici. Aveva la faccia dipinta a strisce che davano l'impressione di lacrime di sangue... Blackjack si tolse anche lui l'elmo, perché così gli aveva raccomandato lei prima.
Un nemico in uniforme da capitano di marina si fece largo, e porse al sergente un plico di documenti.
“Buongiorno signore, ecco la nota di carico...” ansimò nella lingua dei soldati.
Il primo capo gliela strappò di mano con violenza.
“Dalla a me...”
Latrò con tono gelido nella lingua nemica.
Nel capire che una donna aveva il comando, il capitano rimase interdetto.
Jade diede una scorsa rapida ai documenti, e si rivolse all'ufficiale.
“C'è scritto famiglie di emigranti. Qua vedo solo cazzoni. Dove sono le troie?”
Chiese molto sgarbatamente.
“ehm... le spose sono sull'altra nave”
“Sull'altra nave? E questi da soli che fanno? Si inculano?”
Abbaiò la donna, e gli gettò le carte in faccia.
L'ufficiale iniziò a arrossire, dal basso verso l'alto.
“Scendiamo sottocoperta. Facci strada, stronzetto!”
Ordinò il primo capo in tono piuttosto insultante.
“E se voialtri cazzi mosci avete delle idee, il primo che ci rompe le palle, lo arrostiamo e ce lo mangiamo.”
Concluse, rivolgendosi agli altri attorno.
A giudicare dalle espressioni, tutti avevano compreso il succo del discorso.
Nonostante questo, si spostarono per far passare il gruppo di soldati.
Blackjack osservava la folla, intimamente teso.
In tutta la sua vita, solo due volte si era trovato in mezzo ai nemici in quel modo, e in entrambi i casi, aveva rischiato il linciaggio. La prima volta, l'unica cosa che l'aveva salvato era stato uno sbocco di sangue, dovuto alla avanzata tubercolosi, e la seconda era stato il suo C.C.W.
Ma i fanti di marina sembravano non preoccuparsi.
Il capitano li guidò sottocoperta. L'ambiente era peggiore che fuori. Ruggine, sporcizia e confusione dappertutto.
“Volete controllare gli alloggi dei migr..”
Iniziò l'ufficiale
“Non ce ne frega un cazzo dei cacatoi. Vogliamo vedere il carico.”
Lo interruppe Jade.
“Ehm, va bene. Da questa parte.”
Il sergente era un po' sorpreso dalla remissività dell'ufficiale.
Del resto, con un precedente del calibro del “incidente t***i (3)”, l'ufficiale non osava mostrarsi ostile.
Entrarono nella stiva di carico. La stiva era carica di scatoloni e sacchi. Il gruppetto di fanti di marina si allargò attorno al primo capo, solo Blackjack rimase al suo fianco (nascostamente, due soldati punsero dei sacchi con una piccola siringa).
Jade estrasse la daga e iniziò a squarciare contenitori a caso. Dalle ferite colava farina, riso e zucchero. Dopo aver rovinato circa 4 quintali di carico, la donna attaccò gli scatoloni, sventrandoli, pugnalando e schiacciando lo scatolame che ne usciva.
Il sergente sbirciava l'ufficiale, che era scandalizzato e terrorizzato allo stesso tempo.
Il primo capo cessò l'opera distruttiva. “Sembra che non ci siano armi nascoste.”
Affermò con tono ufficiale, rivolto a Blackjack.
“Sissignore!”
Fece eco il sottufficiale, con il rispetto dovuto a un superiore.
“Possiamo andarcene.”
Latrò la donna.
Rifecero il percorso all'indietro, con la piccola folla sempre minacciosa, e scesero sul loro natante.
Nel tragitto verso verso l'altra nave, il sergente si rivolse al primo capo.
“Non ho mai visto dei quadrupedi così remissivi...”
“Sanno bene che potremmo semplicemente farli sparire, nè... e a quanto ho sperimentato, una “cagna pazza” li spaventa.”
Ridacchiò la donna.
“E lui, cosa ha fatto?” chiese il sergente indicando un soldato col mento.
“Nè! Te ne sei accorto?”
“Dopo un po' d'anni di galera, ti viene un sesto senso.”
“Un piccolo regalo d'addio. Dissenteria amebica rinforzata.”
“Che cattivoni... solo perché il virus del cancro al culo non l'hanno ancora isolato...”
Sospirò Blackjack, con evidente approvazione.
Raggiunsero l'altra nave, e si ripeté la scena precedente con alcune varianti.
In questo caso, la folla era composta di bacucche, con in evidenza un barbuto piuttosto anziano, che fissava i soldati occidentali come se fossero dei porci. L'unico minaccioso era il vecchio, mentre gli spettri mandavano delle forti zaffate dell'odore della paura e della fame.
Il sergente parlò a mezza bocca col primo capo:
“A giudicare dall'odore, ci sarà uno squaraus (4) generalizzato... queste femmine stanno per cagarsi addosso...”
“Non dire cazzate, né...”
l'Ufficiale arrivò coi documenti, e Jade gli afferrò.
Cominciò a fissare i documenti e l'ufficiale alternativamente e in rapida successione, con un effetto straniante. Il poveretto sembrava sui carboni ardenti.
Il sottufficiale di marina abbaiò nella lingua nemica:
“Quella testa di cazzo del tuo socio ha detto che qua ci sono solo donne. A parte l'equipaggio e quel vecchio stronzo, non c'è nessun altro?”
“ehm... come?”
“Nessun altro maschio, Imbecille”
“N..o”
“Vogliamo controllare la nave.”
“Pre..go”
I fanti di marina si divisero. Il primo capo, Blackjack e tre militi scesero sottocoperta accompagnati dal comandante nemico, mentre gli altri sei restarono di sopra. Di questi, quattro si posizionarono in una sovrastruttura , in modo da dominare il ponte, mentre gli altri due andarono verso il ponte comando.
Di sotto, il gruppo del primo capo si diresse alla sala macchine. La donna riceveva un rapporto radio ogni 5 minuti dagli altri gruppi, e dava delle parole d'ordine sempre diverse. Ogni nemico che incontravano, era costretto a salire sul ponte. Il gruppo effettuò un rapido controllo della sala macchine, e scacciò i macchinisti. Il comandante nemico era sempre più nervoso.
“Dobbiamo esaminare le sentine e l'albero motore”
Sentenziò la donna.
L'ufficiale, ormai piuttosto inquieto, obbedì.
Espletato il compito, il sottufficiale di marina chiese al nemico:
“Di sopra ci sono 7 cazzoni come te. Ce ne sono altri?”
“Co..me?”
“Ci sono altri maschioni, escluso il vecchio stronzo?”
“N..o”
“Se mi hai mentito, ti uccido.”
“NO!...forse in cucina...”
La donna si avvicinò a un telefono a parete.
“Vieni qua.” ordinò porgendoli la cornetta.
“Dì ai cuochi di salire in coperta e di farsi vedere dai miei uomini”
Il comandante, visibilmente teso, parlò al ricevitore.
Il primo capo aspettò la conferma radio, poi latrò:
“Adesso andiamo a vedere il carico.”
L'ufficiale li condusse nella stiva.
Invece di sacchi e scatoloni, la stiva era carica di container.
Il sergente era stupito, Jade invece no.
Lasciò perdere i container aperti e si inoltrò nel labirinto, seguita dalla squadra.
Il capitano gli trotterellava dietro, sempre più nervoso.
Arrivati a dei container chiusi, il primo capo ne indicò uno :
“Apri questo!”
Ordinò al nemico.
“Ma... non posso..”
“Va bene.... Vuol dire che lo apriremo noi...”
Rispose la donna, con un ghigno che non prometteva nulla di positivo.
Blackjack afferrò una sbarra e spezzò il grosso lucchetto.
Il portellone si aprì, e apparvero dei sacchi identici a quelli sull'altra nave. Il primo capo cominciò a rovesciarli fuori.
Il sergente notò che l'ufficiale iniziava a sudare a profusione.
Si aprì una specie di galleria, e il sottufficiale di marina ci entrò dentro.
Dopo poco tempo, la donna riemerse trascinando una cassa metallica con delle sigle stampigliate sopra.
Reggendola con le due mani, fronteggiò l'ufficiale.
“Allora?”
Il nemico tremava.
Il primo capo aprì la cassa e ne versò il contenuto ai piedi del nemico.
Fucili automatici.
Blackjack sollevò per il bavero il nemico e lo sbatté contro una parete d'acciaio. Snudò il charu e glielo piazzò sotto il mento.
“La signora ti ha fatto una domanda, succhia cazzi.”
“Non ne sapevo niente...” piagnucolò insincero.
La donna sibilò.
“Non me ne frega una bega...La nave è sotto sequestro.”
Il sottufficiale lasciò rovinare l'idiota per terra.
“Usciamo fuori”
Il gruppo di fanti di marina risalì, preceduto dal sergente che spintonava l'ufficiale.
Sul ponte, i marinai erano raggruppati contro una murata, controllati dai 4 marò.
Appena sul ponte , Jade salì sopra un barile, e iniziò un discorso alle bacucche radunate attorno a lei:
“La nave è sotto sequestro!
Chi vuole, potrà salire sull'altra nave e tornare indietro!”
Si alzò un mormorio dalla folla di spettri.
I tre soldati e il sergente erano attorno al palco improvvisato, e fronteggiavano la folla. In particolare, Blackjack era di fronte al vecchio fecondatore, che lo fissava iroso.
La donna proseguì:
“Donne! Ascoltatemi! Adesso avete un'occasione che non si ripeterà mai più!
Cosa vi aspetta se andrete sull'altra nave?
Io lo so.
Quelli non sono i vostri mariti. Vi violenteranno! E dopo vi butteranno in mare! Non gli servite più! Non vogliono dividere il loro cibo con voi! Quelli mangiano tutti i giorni!”
Il primo capo tacque un attimo, per far entrare i concetti nelle teste delle ascoltatrici.
Le bacucche cominciarono a confabulare tra di loro.
Il vecchio cane da guardia si girò e le fulminò con gli occhi.
Jade riprese:
“Restate su questa nave e chiedete asilo a noi!
Chi vuole farlo, si tolga il coprimuso ora!”
Qua e là, alcune donne si tolsero il cappuccio.
Il cane da guardia vomitò insulti e cercò di fendere la calca per raggiungere le più vicine.
Blackjack lo prese per il collo e lo tirò indietro.
La donna in uniforme continuò:
“Venite con noi!
Io sono una donna, e comando degli uomini! (mormorio generale di approvazione)
Vi dico che da noi, nessuno è inferiore all'altro! Uomini e donne , pari diritti e pari doveri!”
Indicò il vecchio barbone.
“Da noi, non ci sono stronzi come lui che dicono: È giusto che il tuo marito ti picchia! È giusto che tuo marito vada a puttane! Da noi, quelli come lui li mettiamo in galera!”
Il barbuto era al limite della sopportazione, e iniziò a ululare.
Il suo sproloquio verteva sulle terribili pene dell'inferno che avrebbero colpito “le puttane dal viso scoperto” e “i figli delle scimmie e dei porci”. Il primo capo saltò giù dal barile e si limitò a puntargli addosso il CS (con un gesto elegante, da signora).
L'idiota chiuse il bocca, un po' spaventato, mentre attorno a lui le fattrici scappavano.
Con un sorriso maligno, il primo capo chiosò:
“Tu parli del futuro, cazzone, ma questo ti capita adesso...”
Tirò il grilletto.
Non fu una gran fiammata, al massimo uno schizzetto.
Però bastò a avvolgere di fuoco la parte inferiore del corpo del vecchio fecondatore.
Il miserabile cominciò a emettere urli di diverso tipo correndo verso la fiancata della nave. Il sergente lo ricacciò indietro con una pedata. Il barbone camminò in tondo sempre ululando e cadde sul ponte quando le gambe cedettero. Si levò un certo puzzo di suino arrostito. Le fiamme si spensero lentamente. Il primo capo si avvicinò all'oramai mezzo uomo e gli sputò addosso con enorme soddisfazione. Lo scaracchio sfrigolò allegramente.
“Adesso starai lì finché defungi, e faremo di tutto per non farti crepare subito!”
Vaticinò, mentre il rudere gemeva piuttosto pietosamente.
La donna si girò e si rivolse ai fantasmi velati.
“Suppongo abbiate capito che non scherziamo per un cazzo. Di conseguenza; chi vuole essere libera, si tolga la museruola.”
I fantasmi si guardarono tra loro, e cominciarono a scoprirsi il volto, in una specie di onda che partiva dalla zona vicino ai soldati. Apparvero delle facce estremamente giovani, e piuttosto magre e patite.
Blackjack fissava quelle vicine a lui. Per lui, erano ragazze che dovevano essere a scuola.
“È la solita mierda.” biascicò.”Se sono le mogli, sono dei pedofili. Se non lo sono, finivano nei casini e a sminare...”
“Non lo sapevi, Blackjack?”
Chiese cinicamente Jade .
“Lo so da 20 anni, ma non mi impedisce di incazzarmi ogni volta.”
Ringhiò il sergente, e deliberatamente, e pesantemente, calpestò la gamba ustionata del barbuto a terra.
Il verme strillò come un maiale.
“Chiedi al tuo dio del cazzo di farti ricrescere delle gambe nuove, mezza sega. E anche delle palle nuove!”
Concluse straziandogli quello che rimaneva del basso ventre.
Lo strillo si spense in un basso ululato doloroso.
Il sottufficiale di marina si rivolse al comandante nemico, che adesso tremava dalla fifa.
“Hai capito? Da adesso questa nave è roba nostra. Chi resta verrà con noi. Chi non vuole, salirà sull'altra nave, e andrà affanculo indietro. Compris?”
“Si.. signora.”
“Prepara una scialuppa, e vattene coi tuoi cani.”
Il capitano nemico cominciò a sbraitare ordini ai suoi.
Non tutte le donne si erano levate il cappuccio. Il sergente le notò e gridò:
“Quelle ancora mascherate si radunino qua. Presto!”
Quelle poche, una dozzina in tutto, fendettero la folla e si misero dove ordinato da Blackjack . Un paio si presero degli sputi e delle sberle dalle loro ex-compagne.
Una volta raccolto il gregge, il sottufficiale ordinò di nuovo:
“Toglietevi quel cazzo di coprimuso!”
Ci fu una certa agitazione tra le paludate.
“Voglio solo vedere se c'è qualche cazzone mascherato. Nessuno vi impedirà di andare sull'altra nave. E sbrigatevi, puttane! Non ho tempo da perdere!”
Con una certa riluttanza, si tolsero il cappuccio. Erano tutte donne.
Il sergente fece delle smorfie di disgusto esagerate.
“Che culi di porco... siete troppo brutte per stare tra esseri umani....”
Dalle altre si alzò un mormorio minaccioso. Iniziarono a berciare tutte assieme.
Dal caos si distinguevano alcune grida:
“Sono le puttane dei marinai! Sono delle luride spie!” e cose simili.
Le così denominate si ricoprirono subito, come se servisse a qualcosa.
Jade risalì sul bidone e agitò le braccia.
“Calma! Calma! Calmatevi! Se quelle lì sono veramente spie, è meglio che se ne vadano.”
Le donne si calmarono, ma continuarono a mormorare.
Il primo capo parlò all'auricolare:
“Sub, mandate l'equipaggio da preda”
Dal sommergibile partì un altro piccolo natante.
I marinai nemici stavano salendo su una scialuppa. I marò fecero un circolo attorno a loro, e il sergente spinse il gruppo di paludate nel recinto di soldati.
A un certo punto, un marinaio molto giovane coi capelli lunghi, senza un accenno di barba o baffi, guardò il sergente e gli parlò nella sua lingua:
“ Scusa me signore... voi i cauli (6) … sono liberi ?”
Il sergente lo fissò un po' basito, e scoppiò a ridere.
“Si, figliolo. Da noi, quelli come te vivono in pace e nessuno gli da la caccia.”
“Voghlio venire voi!” affermò il ragazzo, mentre i marinai nemici iniziarono a guardarlo male.
“Bene” disse il sergente. Si volse verso il marò a suo fianco:”Lei per favore, mi faccia da testimone”
“Sissignore”
Il sottufficiale aiutò il giovane a scendere dalla scialuppa (7).
Iniziò con la formula:” Oggi, 7 Luglio *** ***, io Sergente *** *** affermo di fronte a un testimone, che il qui presente cittadino nemico chiede asilo e protezione.”
Lo ripeté nella lingua del nemico, aggiungendo :” Lei chiede asilo?”
“SI!” disse il ragazzo.
“Lei lo conferma?”
“Si!”
“Lei non è costretto da qualcuno a compiere quest'atto?”
“Eh? no... ma quante volte devo ripeterlo?!”
Replicò il giovane con voce lagnosa.
“È la prassi. Ma comunque è finita”
I marinai nemici cominciarono a vociare, con tono arrabbiato. Il ragazzo si rattrappì addosso al sergente, cercando protezione. I soldati di marina indietreggiarono di due passi, e puntarono le armi. Il berciare si abbassò di volume, per poi spegnersi. Il giovane, ringalluzzito, cominciò a insultarli:
“Figli di puttana! Le vostre madri erano troie!”
Blackjack lo trascinò fuori dal recinto di soldati...
“Calma, bello, calma... “Gli diede un pacchetto di sigarette che il ragazzo accettò con uno sguardo vellutato e riconoscente. “Adesso sta fermo e tranquillo. Scenderai quando scenderanno le ragazze, capito?” e tornò verso Jade.
Il primo capo sghignazzava:” Questa poi! Hai fatto colpo, puttana galera!... Il femminiello di bordo che diserta... è il primo che vedo. Puoi battere il chiodo, stasera!” Il sergente la fissò bonario.
“Uffa, Jade, lo sai che sono un conservatore in campo sessuale! Quelli come lui non mi attizzano punto!”
“ah ah aha! Forse dovresti provare nuove sensazioni... allargherebbe i tuoi orizzonti”
“Ma Vafangul!”
Rispose Blackjack imitando inconsciamente una battuta e un gesto di una attrice dei tempi in cui era ragazzino.
La donna si piegò dalle risate.
L'evacuazione continuò. Alla fine, tutti i nemici, fecondatori e fattrici, erano saliti sulla scialuppa che iniziò a scendere.
L'equipaggio da preda salì per la scaletta e il primo sommergibilista salutò formalmente la donna in uniforme: “equipaggio da preda ai suoi ordini, primo capo.”
La donna salutò a sua volta, e ordinò ”Mettete in moto questa nave.”.
Senza altre parole, l'equipaggio di preda scese sottocoperta. Un paio di marinai si diressero verso la timoneria.
La scialuppa ballonzolava vicino alla fiancata della nave. Il sergente raccolse il vecchio bruciacchiato e si avvicinò alla murata.”Un momento... Avete dimenticato questa merda!” affermò, e buttò il personaggio dentro la scialuppa come un sacco di spazzatura. Dai nemici si alzarono urla di orrore e dolore.
Jade risalì sul barile e si rivolse alle donne.
“Adesso partiremo verso la costa. Voi dovete restare qua sopra coperta per ragioni di sicurezza. Se avete fame , vi porteremo da mangiare”
Le donne si sedettero sul pagliolato. Alcune chiesero ai soldati non cibo, ma sigarette.
I motori della nave si misero in azione. La scialuppa si staccò dalla fiancata e si diresse verso l’altra nave. La nave si mosse verso la costa. Il sommergibile, invece, attese che l’altra nave ripartisse, per essere sicuri che andasse nella giusta direzione.
Blackjack e Jade erano davanti alla timoniera, e fissavano l'orizzonte da dove sarebbe apparsa la costa. Le donne sotto di loro erano ancora sedute, immerse in fitte conversazioni. Il femminiello dormiva con la testa appoggiata sulle ginocchia di una giovane donna.
“Capisco che questo lavoro un po' ti annoi, mia cara...” disse il sergente. “In pratica non ammazzi nessuno”
“eh eh”
Rispose lei.
Con gesto assolutamente naturale, lui gli appoggiò il braccio sulle spalle. Lei lo lasciò fare, dato che lo considerava un camerata e non un uomo.
“Allora cara, l'amore, come va?”
Jade lo guardò storto.
“Tesoro, lo sai che sono un cultore dei spettegulezz!”
La donna ridacchiò. Sapeva che era tutto il contrario.
“Nè, Dato che insisti …. Sto uscendo con una 45 enne.”
“Diafolo! Ti dai alle giovincelle, adesso? ...Porcellona...”
La donna rise più forte e gli diede uno schiaffetto sulla fronte.
Continuarono a parlare e ridacchiare.
La nave arrivò in vista della costa e si fermò. Arrivò un elicottero che si fermò a mezz'aria sopra la prua. Fu filato un cavo e scesero altri soldati. I due sottufficiali li accolsero senza eccessive formalità.
“Buongiorno, primo capo *** *** .”
“Buongiò, sergente geniere *** ***! Come è andata?”
“Bene, tranquilla es usual.... abbiamo trovato dei ferri nei container, non sappiamo se ci hanno lasciato qualche EDDA (8) in giro...”
“Di solito non lo fanno... ma ci pensiamo noi. Avanti Griù(9), jammucinne!”
Gli artificieri scesero sottocoperta.
(1) si riferisce al radar. L'antenna è un sensore passivo di onde radio.
(2) CS lanciafiamme con 4 canne metal storm da 12, inserite in solchi nel serbatoio. L'impostazione è simile al modello 1941 della foto.
(3) in italiano nel testo.
(4) nel summenzionato evento, in una ispezione simile, una pattuglia di marò era stata chiusa in una cabina della nave dai nemici, che credevano di usarli come ostaggi. Ma i fanti di marina si erano aperti una via con l'esplosivo, ed avevano letteralmente bruciato ogni nemico che incontravano nella fuga. Riusciti a saltare fuori bordo (e dalla nave gli avevano pure sparato addosso) , erano stati raccolti dal sommergibile, che dopo aveva silurato la nave. Il fatto che aveva maggiormente provocato scalpore, era che i fanti di marina avevano successivamente fatto il tiro a bersaglio coi naufraghi (questo in obbedienza a una precisa direttiva, coadiuvata da un certo comprensibile nervosismo). Uno solo era sopravvissuto, ed era stato raccolto e rimandato indietro per raccontare l'accaduto... l'avvenimento era stato una vera indelicatezza, certo, ma la quale aveva poi evitato certi successivi fraintendimenti...
(5) Diarrea.
(6) Termine per omosessuali
(7) La politica della Repubblica è di concedere asilo temporaneo e protezione a chiunque lo chieda espressamente. Successivamente dopo controlli e riscontri, è possibile avere lo status di rifugiato.
(8) EDDA Congegno esplosivo da E.D. (Explosive Device)
(9) Starebbe per Crew
Bel racconto... La scena dell’abbordaggio mi ha ricordato “Il campo dei santi” di Jean Raspail, capolavoro della letteratura francese troppo lungo censurato ed ostracizzato in Italia... lo hai letto?
RispondiEliminano, non l'ho letto... grazie della segnalazione!
EliminaGrandioso anche questo.
RispondiEliminaFantastico.
L'arma giusta per far venire un attacco di dissenteria a certe nostre conoscenze ;D
amico mio, dai troppo credito alla intelligenza di queste nostre conoscenze...
Eliminal'unica cosa che direbbero dopo averlo letto è che il sergente è un omofobo...