Erano
dei giorni assolati in un campo di riposo in terza linea, e tutti si
riposavano prendendo il sole.
Il
Tenente, con gli occhiali neri, la testa rasata, il torso e i piccoli
seni ricoperti da goccioline di sudore, i pantaloni mimetici
rivoltati fino ai ginocchi e le infradito nere ai piedi, era molto
accaldata e eccitante... arrivata alla sedia a sdraio, ci si appoggiò
e chiuse gli occhi.
Quando
li riaprì , era apparso Blackjack , come se fosse scaturito
dal terreno.
Il
sergente aveva addosso una assurda maglietta color fegato con sopra
scritto “NON LO FACCIO SOLO PER I SOLDI” e reggeva un secchiello
con dentro del ghiaccio e una bottiglia. Nell'altra mano, una
valigetta termica.
“Credo
che con questo caldo, mia Signora, sia il caso di approfittare di
questo nettare...”
Esordì,
con un inedito tono sussiegoso.
La
giovane donna alzò gli occhiali e lo fissò divertita.
Il
sottufficiale appoggiò il secchiello al tavolino, aprì la valigetta
e ne tirò fuori un piatto con delle tartine, che appoggiò sempre
sul tavolino. Scartò la pellicola trasparente che ricopriva il
piatto, e ,come un prestigiatore , estrasse due flute dalla
valigetta. Dopo aver posizionato il tutto, girò la bottiglia nel
ghiaccio.
“Il
vino è un bianco, non troppo secco, mia Signora,e le tartine sono al
salmone e al caviale”
Protendendo
leggermente le labbra, l'ufficiale sussurrò con un tono leggermente
ironico:
“Sta
per caso cercando di sedurmi?”
“Mia
Signora, non oserei mai mancarle di rispetto in questo modo.
Approfittiamo insieme, da vecchi camerati, del poco che ci offre la
sorte...”
Rispose
il sergente, serissimo, sedendosi sulla sdraio a fianco.
Di
buon grado, la giovane donna accettò.
Dopo
7 tartine e tre bicchieri di vino, l'ufficiale era più allegra
(Blackjack ne aveva bevuti
cinque, ma non avevano fatto un grande effetto).
Fu
così che diede voce a un pensiero che la tormentava da tempo.
“Sergente,
lei è una brava persona, come può fare quello che fa?”
Subito
dopo che le parole erano fuggite dal recinto dei denti, si pentì di
averle espresse.
Il
sottufficiale alzò leggermente un sopracciglio, quasi stupito. La
giovane donna si morse inconsciamente le labbra.
Il
sottufficiale portò l'indice alle labbra , prendendosi il mento col
medio e il pollice, assumendo una espressione assorta.
“mmmh...
Una volta ne ho parlato al Generale. Perdoni questo povero vecchio
che esibisce la sua cultura enciclopedica...”
Esordì
con tono auto ironico, poi sembrò in effetti un professore.
“Esisteva
una nazione di indiani americani, i Pueblo, che si potevano definire
dei tranquilli agricoltori pacifisti.”
Parlando,
sembrava astrarsi.
”
Però avevano come
vicini gli Apache e i Navahos, e quindi dovevano per forza avere
delle strutture militari... per la loro cultura, spargere sangue era
qualcosa che rendeva impuri, quindi i loro eserciti avevano dei
sacerdoti che si occupavano dell'impuro mestiere di uccidere i
nemici...”
Stette
zitto un attimo, e guardò in viso il tenente.
“Noi,
cioè quelli come me, siamo come quei sacerdoti.”
La
giovane donna ponderò la risposta, poi chiese:
“Il
Generale, come ha reagito?”
“Ha
fatto una gran risata. E mi ha detto che dovevo fare il
professore”
“Però
lei non mi ha detto perché
lo fa...”
“mmmh...
Già... Vede, io ero uno che ci credeva....
Credevo a tutte quelle cazzate che andavano di moda un sacco di tempo
fa... società multiculturale, accoglienza del diverso a tutti i
costi... tutt bal.”
Il
viso del sergente si deformò in una strana smorfia che assomigliava
a un sorriso.
“Quando
è morta mia moglie, ho capito che erano tutte cazzate inventate da
dei coglioni, che in realtà erano imbecilli incapaci di trovare il
proprio culo, se non glielo indicavano”
L'ufficiale
quasi strabuzzò gli occhi. Blackjack non
usava mai quei termini quando parlava con lei.
Senza
dare segno di aver notato la sua sorpresa, l'uomo proseguì.
“ Per
me, è stato questo. Per la mia cara amica Jade,
sono state le risate dei suoi violentatori di fronte alle sue
lacrime...”
“Mi
spiace...”
“No,
non deve spiacersi... Il passato è passato, ed certe domande sono
anche lecite... Lei sa che tutto quello Noi
che facciamo, lo facciamo per necessità...”
Ci
fu un attimo di silenzio.
“Guardi
cosa succede aldilà delle montagne... il pollame è costretto a
usare i soldati per sterminare i civili nemici... ancora più al
nord, i nazi hanno riaperto i KZ... Vabbè che quelli , se glielo
ordinasse la Füher,
diventerebbero tutti finocchi... e gli piacerebbe pure! Un ordinen è
un ordinen!”
Ridacchiò.
La
giovane donna tacque per un attimo.
“Lei
si considera come uno di quei sacerdoti... quelli che facevano un
lavoro impuro”
“Eh,
si.”
“ Ma
.... le piace quello che fa?”
“No,
più di tanto non mi piace”
“Non
ha … dei dubbi?”
Il
Sergente ridacchiò dolcemente.
“ah
ah ah ah... ecco perché ci siamo noi... sentimenti di colpa, dubbi
morali... Ma non si preoccupi, non è un problema soltanto suo. È un
guaio della nostra cultura. Il pollame si ritroverà con un sacco di
reduci oppressi dai sentimenti di colpa, e con un bel po' di
psicotici sadici. Mentre qua il lavoro realmente sporco lo
facciamo noi cybe, e tutti gli altri si faranno aria con la
loro coscienza pulita.”
La
ragazza strinse le labbra con disappunto. Lei lo sapeva bene...
quelli a casa erano felici quando vedevano i “dividendi della
guerra” sul loro conto in banca, ma non volevano sapere niente
di quello che succedeva.
“Non
si arrabbi, mia signora... a quelli della mia generazione hanno
cagato il cazzo da quando eravamo nati, perché eravamo nati in un
paese dove non si moriva di fame e che si ostinava a non
far governare i comunisti.... a forza di sentirci in colpa per quello
che non facevano, adesso non ci sentiamo in colpa per NIENTE...
almeno i sopravvissuti, ovvio.”
L'ufficiale
sorrise.
“Lei
è ancora arrabbiato per allora... vero?”.
“È
così evidente?”
“Oh
si!”“Beh, sono contento che il mio superiore riesca a leggermi così bene.”
secondo me arrabbiato è una parola sottovalutata,a perso il suo significato etimologico,sembra che la si consideri solo nell'uso corrente di imbronciato nei riguardi dei bambini,ma se il riferimento è ad un adulto penso che oggi possa essere un rancore maturato,ragionato,definito.
RispondiEliminaarrabbiato è la parola giusta,evidente nella sua apparente inefficacia;è così che ci si sente dopo,arrabbiato.
l'esposizione del concetto è talmente lineare e chiara, che non si può aggiungere, tranne: grazie, Sig. Magiupa.
RispondiEliminaerano imbecilli incapaci di trovare il proprio culo, se non glielo indicavano
RispondiEliminaUna frase "stranamente" attuale!
Non aggiungo altro: chi siano gli imbecilli eccetera lo sappiamo benissimo.
gli fischieranno le orecchie! ;D
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