Il grande viale panoramico si era
riempito di folla. Trattenuti dalle transenne e vigilati dai
poliziotti, essi attendevano la Manifestazione. Nessuno agitava le
bandierine verdi che teneva in mano, perché non gli era stato
ordinato.
Le telecamere, spente, aspettavano.
Ad un tratto , dal fondo della strada
si udirono dei passi cadenzati e una musica marziale.
Arrivano!
I poliziotti fecero un gesto, e la
folla cominciò a gridare incitazioni e a sventolare le bandierine.
Le telecamere iniziarono a riprendere
mentre il cronista, con voce perfettamente impostata, declamava di
quanto il popolo amasse il regime, di quanto il regime facesse per il
popolo , di quanto dio amasse il suo popolo, eccetera eccetera.
I membri del partito marciavano
strettamente inquadrati, gli sguardi fissi, le le punte dei piedi
alzate in un passo di ballerina.
A circa metà del viale, alzarono
rigidamente il braccio destro in un saluto perfetto e urlarono:”
DIO È GRANDE!”.
Lo strepitio della folla aumentò.
La colonna
avanzò fino alla fine della strada, con il braccio levato e
ripetendo ritmicamente l'invocazione.
All'inizio e
alla fine del viale panoramico, all'altezza dei primi piani delle
case, apparvero delle ombre fuggenti, inseguite da un rumore di
reattori. Le ombre passarono velocissime sopra le teste dei
militanti, lasciando cadere cascate di strane palle gialle.
La colonna di
divise sparì nei lampi di una serie di detonazioni poco sonore.
Al centro della
strada ci fu una esplosione più corposa. Tre masse infiammate
caddero a terra. Le telecamere trasmisero in diretta l' orribil
spettacolo.
Le esplosioni erano state così
inattese, così assurde, che non c'era stato neanche un grido dalla
folla. Alcuni spettatori tra i più vicini alle transenne caddero
lamentandosi, le gambe scartavetrate.
La folla iniziò a urlare
allontanandosi. Cominciarono a cadere, a calpestarsi e a uccidersi.
Le telecamere continuarono a riprendere, ma la sala regia aveva
interrotto il collegamento.
Sulla strada rimasero i resti dei
membri del partito, alcuni ridotti in poltiglia.
Rapporto finale operazione “gaio
febbraio” (denominazione in codice bombardamento mirato sulla città
di ***)
L'operazione “gaio febbraio” era
concepita per:
A: fini propagandistici. Si voleva
colpire i simboli del nemico più visibili.
B: mettere fuori combattimento un
discreto numero di sostenitori del regime.
Per ottemperare
l'obbiettivo A, si è deciso di colpire con un un bombardamento di
precisione una manifestazione pubblica, più specificatamente una
sfilata dei membri del partito.
La più grande e
seguita si svolgeva nella città di ***, con un discreta copertura
mediatica.
Data la necessità
propagandistica di ridurre al massimo i danni per i nemici non
combattenti, si è stabilito l'uso di missili cruise acob-3 come
vettori, con munizionamento DIME (1) come carico.
Per effettuare la
saturazione di bombardamento voluta, sarebbero stati sufficienti due
missili, ma si è voluto mantenere un alto grado di sicurezza
mediante ridondanza, quindi è stato stabilito di lanciare 4 missili
da due sommergibili diversi, uno dislocato nel mare orientale e
l'altro nel mare occidentale. L'azione era programmata per il giorno
12 febbraio.
Le due unità, lo
S-301 e lo S-250, hanno lasciato la loro base il 7.
Dopo essere
arrivati nella zona di lancio il giorno 10 in navigazione
silenziosa, hanno atteso sott'acqua l'ora dell'azione.
L'unità S-301 e
l'unità S-250 hanno lanciato i loro missili rispettivamente alle ore
12.45 e 13.00 del giorno 12.
Dopo il lancio, i
sommergibili sono tornati alla base senza problemi.
I quattro missili hanno seguito il
percorso programmato (vedi cartina) per eludere il sistema di allerta
nemico. I missili non sono stati rilevati e il sistema antimissile
nemico non si è attivato. Dei quattro missili, ne sono arrivati sul
bersaglio tre. il missile disperso è apparentemente caduto per un
guasto (è stata iniziata la ricerca dei rottami da parte del
servizio segreto sul territorio nemico, ed è stata aperta
un'inchiesta.)
Le bombe sono state sganciate in
perfetto orario. La manifestazione bersaglio era anch'essa in orario
e si sono ottenuti i risultati voluti.
Da dati segreti del sistema ospedaliero
nemico sono stati eliminati 1353 appartenenti al partito (tra
uccisi nel bombardamento e morti in ospedale). I dati sui nemici non
armati coinvolti non sono molto chiari. Circa una decina di nemici
non armati sono stati ospedalizzati per ferite riconducibili alle
DIME , mentre almeno 300 persone sono state ricoverate per lesioni
dovute al fuggi-fuggi successivo. Sembra anche che che 50 nemici non
armati siano stati uccisi nella calca.
Dai dati di share del sistema
radiotelevisivo nemico, almeno 10 milioni di nemici sul territorio
nazionale hanno visto il bombardamento e i suoi effetti in diretta.
I nostri analisti calcolano che questo
evento abbia abbassato di 3 punti percentuali il “livello del
morale” dei nemici presenti sul nostro territorio.
La notizia è stata diffusa sul
circuito internazionale, ed è stata inserita come notizia principale
sui almeno 5 telegiornali di reti in lingua nemica per almeno 3
giorni.
Si può dunque considerare la missione
come un pieno successo.
Il “consiglio dei saggi” ne
raccomanda la reiterazione, se possibile.
Appendice:
Si sta studiando la possibilità di
portare un attacco simile in una grande manifestazione religiosa
nemica (operazione iconoclasmo).
Gli analisti sono divisi sulle
conseguenze propagandistiche e e sul morale nemico di questa
possibile azione.
(1) munizionamento specializzato per
ottenere esplosioni letali a breve raggio.
ebbravo
RispondiEliminagrazie!
RispondiEliminammm dovresti tratteggiare anche i capi delle stupide scimmie che hanno colonizzato l'europa.
RispondiEliminachissà perchè non mi stupirei se fossero europeissimi e comunisti, atei fino a che non sono stati folgorati dalla bontà e dalla virtù etnica/equocazzolandia/blablabla islamica.
non siam mica qui a ingoiare prosiutti con l'osso!
:D
beh, nella mia visione ci sono, ma nell'entità nemica hanno dei ruoli miserabili, da comprimari di basso livello... una nuova coniugazione del verbo badogliare.
RispondiEliminaFantastico. Il motto potrebbe essere più se ne inceneriscono meglio è ;D
RispondiEliminal'idea mi è venuta vedendo i funerali di hamas.. un petardo su quelle pagliacciate e i beduini starebbero zitti e schischi.
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