Blackjack
e Neda camminavano sul lungo mare, eccezionalmente senza Jazmine. La
piccola era stata invitata alla festicciola di compleanno di un suo
amichetto, e una volta tanto la giovane donna poteva girare col padre
adottivo senza bambina al seguito. Neda era felice dell'occasione, ma
si sentiva in colpa.
Andarono
a un ristorante, e pranzarono. Dopo, continuarono la passeggiata sul
lungomare.
Arrivati
a una piazza, notarono un assembramento di persone che brandivano dei
cartelli e bandiere arcobaleno. Sui cartelli c'era scritto “La
guerra fa male ai bambini!” “Non vogliano la vostra guerra
imperialista!” e amenità del genere. Il corteo gridava slogan
acconci, mentre si muoveva lungo la strada. Davanti e a lato, dei
gruppetti di Neri (1) in tenuta antisommossa li seguivano come cani
da pastore.
Il
sergente prese Neda per mano e la condusse verso il lato della strada
dietro i Neri.
Si
avvicinò a un poliziotto in particolare, quello che gli sembrava il
comandante.
“Buon
giorno, tenente. Che succede?”
L'ufficiale
lo guardò stupito, poi rispose: “ ehm, è una manifestazione del
partito paci-marxista-trozky-maoista … è meglio che lei non si
faccia vedere (2)...”
“Grazie
del consiglio, tenente”
Rispose
Blackjack, pensando in
contemporanea “Non ho paura dei nemici, immagina te se ho paura di
'sti quattro bamba...”
Ma il Nero aveva un'espressione
ansiosa, e il sergente decise di non farlo preoccupare.
Il sergente e sua figlia restarono
dietro i poliziotti mentre il corteo sfilava. Poi si allontanarono in
senso opposto al moto della manifestazione.
Un
gruppetto si staccò dal nucleo principale del corteo, e si mise alle
loro calcagna. Blackjack,
ovviamente, se ne accorse.
“Neda, ci seguono. Sta calma. Se
te lo dico, scappa senza voltarti”
La giovane donna lo fissò con
paura.
Il sergente si fermò e si girò
per affrontarli.
Il gruppetto era costituito
interamente da giovani.
Il
più autorevole era molto trasandato, puzzoso e con la barba lunga.
Si piazzò di fronte a Blackjack,
che, automaticamente, spinse Neda dietro di sé.
“Ehi pecorella!” iniziò con
tono piuttosto canzonatorio.“Cosa fai qua con quella divisa di
merda? Sei fiero di essere un assassino di bambini?” Continuò,
sempre con tono insultante. Il sergente
rimase impassibile.
“Quella
divisa di merda te la devi togliere, sai … i razzisti come te non
devono stare da queste parti...”
Il
sottufficiale sentì che sua figlia tremava.
“Figliolo,
capisco le tue ragioni, ma lascia andare via la ragazzina”
Fece
Blackjack, con tono molto
conciliante.
“Non ce ne frega un cazzo della
tua puttana mora!”
Abbaiò
l'idiota, e sputò, colpendo Neda. Alchè, Blackjack
non ci vide più.
Gratificò l'idiota di un calcio
al basso ventre, così forte che l'idiota si sollevò di un palmo.
L'eroico giovinetto rovinò a terra e iniziò subito a ululare e
frignare. Gli accoliti spalancarono gli occhi dalla sorpresa, poi
attaccarono in massa. Il sergente iniziò a menare botte da matti...
riuscì a mandarne al tappeto cinque in pochi secondi. I restanti si
fermarono un attimo, capirono che c'era qualcosa che non andava e
iniziarono a rinculare...
Blackjack non badava a
quelli stesi. Con sua grande sorpresa, notò che Neda stava prendendo
a calci in faccia il primo pacifista a terra, digrignando i denti
come un cane rabbioso.
“Rotticulo!
Figlio di una iena inculata da cinque cani bastardi! Merda di cane!”.
Era talmente arrabbiata che
sputacchiava nella lingua natia.
In quel mentre, accorsero i Neri
in massa. Il Tenente, piuttosto trafelato, fissava alternativamente i
corpi a terra e il sottufficiale.
“la Maronna... ma che è
successo qui?”
“Questi coglioni ci hanno
aggredito”
“Non sembra... Signora si
fermi!”
Disse l'ufficiale a Neda. La
ragazza squadrò l'ufficiale con un tale cipiglio che il Nero fece un
mezzo passo indietro, poi diede un'ultima pedata al corpo a terra,
strappandogli un gemito di nuova sofferenza.
A Blackjack venne da
ridere, e rise.
“Ah ah ah !”
Fece allargando le braccia e
seppellendo la ragazza in un abbraccio da orso, stampandoli anche un
bacio sulla guancia.
“Tesoro, ti voglio bene! Non c'è
più bisogno che ti protegga!”
La ragazza soffiava come un gatto,
ma si rilassò nell'abbraccio paterno, e contagiata dalla sua ilarità
, si mise a ridere anche lei.
Il poliziotto era esterrefatto.
Quei due se la ridevano!
“Maledizione! E adesso che
facciamo?!”
Chiese più a se stesso.
“Beh, chiami la nettezza urbana
perché raccolga i balenghi...”
Rispose Blackjack, ancora
ilare.
….
Il magistrato militare aspettava
tranquillamente nel suo ufficio l'arrivo dell'avvocato.
L'avvocato entrò senza bussare, con aria arrogante. Era un
cinquantenne coi capelli bianchi e l'aria mite. Alcuni dicevano che
aveva “una faccia da bambino”. Rampollo di una delle più ricche
famiglie della Repubblica, era il classico “rivoluzionario allo
Champagne e caviale”, ottusamente convinto di sapere quello che il
popolo voleva più dello stesso popolo, con il quale, del resto, non
si mescolava mai, neanche per strada.
“Buon giorno” disse
affabilmente il magistrato.
“Esigo che quel criminale venga
subito arrestato e processato!”
Abbaiò l'avvocato, senza
salutare.
“Scusi un momento... Chi e
Perchè?”
“Quel militare in divisa che ha
aggredito i miei patrocinati durante la manifestazione!”
“Ma perché gli avrebbe
aggrediti?”
“Perché è un provocatore
fascista! Un criminale violento! Porterò questo caso fino alla
massima corte!!”
“Un attimo, un attimo... mi
faccia vedere...”
Disse l'uomo in uniforme,
prendendo il fascicolo che l'avvocato gli porgeva.
Iniziò a scartabellarlo, mentre
l'altro lo fissava, impettito come un galletto.
“Vediamo, vediamo... allora,
Arrigoni Libero Ateo detto “il traliccio”... mmm … testicolo
sinistro schiacciato... incrinatura del bacino... naso rotto e occhio
destro lesionato...”
Alzò un altro foglio.
“Ingrao Paolo detto “il
pelliccetto” … milza lesionata, asportata d'urgenza”
“Camusso Albertino … frattura
scomposta alla mascella...”
Sollevò altri fogli.
“mmm …. mmmm …. mmmm... un
campionario di ossa rotte e lesioni assortite, vedo. ”
“Esatto! Quel militare non gli
ha uccisi per un puro caso! È un criminale!”
“mmm … secondo quello che la
persona in questione ci ha detto, stava solo camminando per strada
con sua figlia, e quei dieci, sembra, hanno aggredito lui e la figlia
adottiva.”
“NON E' VERO! È LA SUA PAROLA
CONTRO QUELLA DI DIECI PERSONE!”
“Non alzi la voce con me.”
Disse in tono gelido il magistrato.
Il galletto chiuse il becco, però
fremeva.
L'uomo in uniforme ricominciò con
tono pacato.
“Allora... secondo lei e i suoi
patrocinati, un uomo solo e una donna molto giovane avrebbero
aggredito “ (articolò “aggredito” come se lo credesse
incredibile) “dieci giovani... dell'età media di 25 anni... a una
manifestazione?”
“Si! È quello che è
avvenuto!”
“Ah!”
Il magistrato si grattò la nuca
con fare stranito.
“L'entità delle lesioni non vi
ha fatto avere dei dubbi?”
“Quali dubbi?”
Chiese l'avvocato, ora stupito
anche lui.
“Che quello non fosse un
militare normale.”
“Ehm... no”
“Questo soldato era un cybe...”
“Una macchina! Un robot
incontrollabile! Questa ne è la conferma!”
Il magistrato prese l'espressione
di un maestro di fronte a un alunno deficiente.
“Quello che non sapete, sembra ,
è che oltre a essere dotati di arti biomeccanici, i cybe
dell'Armata sono dotati di un sistema che registra tutto quello che
vedono e sentono.”
L'avvocato richiuse la bocca.
“Quindi, appena ci ho parlato,
il soldato è stato estremamente sollecito a fornirmi una
registrazione dell'avvenimento dal suo punto di vista.”
Affermò il magistrato facendo
ruotare il pc portatile sul supporto.
“Guardi qua.”
Disse facendo partire il file
video.
Il filmato iniziò.
Mano a mano che le immagini e le
parole scorrevano, il magistrato notò un muscolo che tremava sulla
mascella dell'avvocato.
Giunto allo sputo, il magistrato
fermò il filmato.
“Come ha potuto sentire e
vedere, il suo assistito Arrigoni ha insultato il soldato e la
ragazza, e alla fine ha anche sputato addosso alla signorina. Un
insulto e un gesto razzista, mi sembra di capire...”
La bocca dell'avvocato tremolava
quando rispose: “Si deve comprendere il contesto del momento...”
Il magistrato militare perdette la
pazienza.
“ Il suo patrocinato accusa il
militare di essere una razzista assassino poi insulta in modo
razzista e sputa in faccia alla donna di colore che lo
accompagnava?”
Disse il magistrato a bassa voce,
ma con un tono carico di minaccia.
“La registrazione è una prova
inoppugnabile che il militare è stato aggredito dai suoi
patrocinati.”
Scioccamente, l'avvocato riprese.
“La sua reazione è stata
comunque eccessiva...”
“Dieci manifestanti che
aggrediscono un soldato che è stato addestrato a uccidere e che è
di licenza dopo i combattimenti?
Dovrebbero considerarsi fortunati
che non gli abbia ammazzati tutti, sopratutto dopo che hanno
aggredito sua figlia! “
Tra i due calò il silenzio.
L'avvocato prese il fascicolo.
“Vedo che non posso far valere
la legge in questo ambito. Ho intenzione comunque di portare il caso
alla più alta corte.”
Il magistrato lo fissò.
“Mi permetta di spiegargli la
situazione dei suoi patrocinati, avvocato... Il sergente non vuole
sporgere denuncia, perché ha detto che non vuole far perdere tempo a
me e soldi ai contribuenti... se però lei vuole sporgere
denuncia verso di lui, la contro denuncia è automatica, e si
tratterebbe di “Aggressione a un militare in uniforme”... i suoi
patrocinati sarebbero immediatamente arrestati e tradotti in una
galera militare.”
“Ma sono in ospedale!”
“Ci sono infermerie, anche nelle
galere militari...”
Calò un pesante silenzio.
Il magistrato militare ricominciò.
“Mi permetta un consiglio, a lei
e ai suoi patrocinati... Da avvocato a avvocato.
Lasci perdere.
L'Armata è estremamente
suscettibile quando dei coglioni senzapalle “ (l'Avvocato sobbalzò
alla definizione) “ fanno i duri dieci contro uno contro un soldato
appena tornato dalla zona di guerra...
Inoltre, da quanto ne so di quel
soldato in particolare, le conviene sul serio lasciar
perdere... quello è un tipo che è perfettamente in grado di far
sparire dalla faccia della terra lei e i suoi patrocinati... e
non sto affatto scherzando.”
L'avvocato guardò di sfuggita il
magistrato, poi uscì dall'ufficio.
…
(L'avvocato lasciò perdere.
Il gruppetto di pacifisti restò
un po' in ospedale. Usciti, commisero l'errore di andate a tirare
palloncini di vernice e bulloni alla manifestazione “L'esercito dei
bambini (3)”. Alcuni ragazzini rimasero feriti. Quello che successe
dopo è piuttosto confuso. Sembra che i pacifisti furono investiti da
una folla di civili e militari assieme. Uno dei pacifisti morì nella
mischia, gli altri furono di nuovo ospedalizzati. L'Arrigoni è
attualmente tetraplegico, gli altri sono tutt'ora invalidi in varie
graduazioni. L'avvocato dalla faccia di bambino si fece venire un
infarto quando il magistrato civile gli disse che i suoi assistiti
non avrebbero ricevuto nessuna attenzione dalla procura della
Repubblica.)
note:
(1) Polizia militare (per il
colore delle divise)
(2)
Il sergente è in divisa da libera uscita
(3)
Manifestazione in cui i bambini visitano le caserme
ogni
riferimento a delle persone esistenti è puramente casuale
Ito, Ti si legge sempre con piacere
RispondiEliminaGiovanni Maria Boffi
grazie!
RispondiEliminaGrande, come sempre. Peccato che continui a scambiare "gli" con "li"!
RispondiEliminaGuardati questo. Gli ultimi secondi del video mostrano qual'è il problema che sta aprendo la civiltà occidentale all'invasione , ma non so se te la senti di parlarne.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Phowqv6jA3c
Ma questo non l'avevi già postato?
RispondiEliminaNon ricordavo la parte finale, forse l'hai aggiunta dopo?
Cmq ti leggo sempre con piacere.
l'avevo già postato, ma non lo trovo più sul blog!
RispondiEliminaBeh, quella del video è la fase precedente al mio racconto.
Anche se non è un inedito, grazie...
RispondiEliminaA quando qualcosa di organico?
Purtroppo di coglioni finto-pacifisti siamo realmente pieni.
Io mi ricordo un episodio che puoi usare o rielaborare come vuoi :
15 anni, andavano di moda delle giacche verdi con la bandiera tedesca (quella rosso-nera-quel che lè)e ne indossavo una per andare a scuola.
una decina di idioti comunisti (sui 30 anni) anno iniziato a pestarmi chiamandomi fascista (mai fregato nulla della politica fra l'altro).
mi sono salvato solo perché sono riuscito a entrare in una stazione di polizia.
Risultato non gli hanno fatto nulla.
da allora e fino alla fine delle superiori mi sono sempre portato appresso un simpatico butterfly.
ps anni dopo a uno dei deficenti reicontarto per caso ho spiegato in maniera sperimentale il concetto di energia cinetica unitamente ad alcune nozioni di anatomia.
Non ha apprezzato molto ma io si.
ehh, il libro completo sarà un vero problema!
RispondiEliminaquanto ti capisco, amico mio... il sottoscritto ha avuto la fortuna di avere alle elementari una maestra di demmoggrzzia bbroletaria ... proprio nel 77, pensa te! l'anno passato con la demente mi ha fatto sviluppare una allergia incredibile verso gli estremismi politici...
anni dopo a uno dei deficenti reicontarto per caso ho spiegato in maniera sperimentale il concetto di energia cinetica unitamente ad alcune nozioni di anatomia.
sono sicuro che l'Eroe si è messo a frignare e chiamare Mammà... i bastardi del suo genere li valuti a coglioni... cioè ce ne vogliono decine per fare un coglione solo, e decine e decine per farne due, in modo che affrontino un uomo solo. ;D
Anzi, a voi è finita bene! A me sono capitati gli insegnanti ultracattolici che mi dicevano che la DC è il partito di gesù e che la mafia non esisteva, era solo una balla che si erano inventati i comunisti senzadio del nord per offendere la sicilia. Poi ho provato a ricontattare i miei ex compagni, molti sono finiti davvero male (manicomio o galera), oppure sono diventati più pazzi e bigotti degli insegnanti.
RispondiEliminaPS: farsi le seghe è peccato, gesù ti guarda e ti fa diventare cieco per punizione. Il cancro e l'AIDS sono punizioni divine per i peccatori, tanto che i cristiani non si ammalano mai, solo che i telegiornali pieni di comunisti non lo dicono.
sei stato sfortunato... gli insegnati cattolici che avevo io, di queste cose proprio non ci parlavano... e ci rompevano veramente poco la minchia su questioni di moralità... ma eravamo al nord...
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