Questo è il primo racconto sul radioso futuro di sangue merda e pallottole che scrissi nel lontano 2007...
Era
stata una grande battaglia. Il Generale fissò sullo schermo i dati
approssimativi delle perdite del suo esercito, i diagrammi del
terreno conquistato. Poi lasciò passare le riprese televisive dei
soldati. Carri armati distrutti, corpi di nemici, rottami e rovine.
Alzò
gli occhi e vide la sua intendenza.
“Cosa
c'è?”
“Il
giornalista di AL
JAZERA
, signore.
“Va
bene , lo faccia passare.”
Il
giornalista entrò nell'ufficio sfoderando un fasullo sorriso a 34
denti fasulli, protendendo una mano.
“Buon
giorno, generale. Vedo che per lei stata una grande vittoria!”
Esordi.
Il
Generale lo guardò con aria indifferente e sollevò la sua manona
nera per stringere quella dell'interlocutore.
Giornalista:
“ per me è un grande onore intervistarla! Tendo a precisare che
non condivido l'opinione del mio governo. Per me quello che sta
accadendo è una questione interna al suo paese.”
“Ne
sono contento. Mi vuole intervistare adesso? Allora preferisco uscire
all'aria aperta.” disse alzandosi.
Con
il giornalista alle calcagna, il generale uscì dal posto di comando
mobile e respirò l'aria con evidente piacere.
Il
giornalista si rivolse al cameraman seduto poco lontano: “Vieni
! E preparati a riprendere! Bene, bene! Scusi signor generale,
prima di cominciare, avrei una domanda al di fuori dell'intervista.”
“Al
di fuori? Prego, mi dica.”
Giornalista:
“Quando stavo salendo sulla collina, ho visto dei “Figli di dio”
prigionieri. Ma tutti dicono che questa è una guerra senza
prigionieri. Come mai?”
Il
Generale alzò le spalle:
“Capita
che ogni tanto qualcuno si arrenda. Ma subiranno il solito
trattamento.”
il
Giornalista drizzò le orecchie con aria interessata:
”Il
solito trattamento?
Che cosa significa?
Il
Generale lo fissò in volto, e rispose scandendo le parole:
”Saranno
dissanguati
per aumentare le nostre scorte ematiche. I loro organi sono inutili.”
Il
giornalista perse la sua aria sorridente, e la sua mascella si
abbassò un poco.
Il
generale continuò col tono di chi dice la cosa più ovvia del mondo:
”Evidentemente
c'è un'altra cosa che non sa. Questa, noi non la consideriamo una
guerra. La consideriamo una
disinfestazione.
”
Il
giornalista rimase senza parole. Il generale gli volse le spalle e
guardò verso il campo di battaglia cosparso di rottami.
..................
Il
tenente in piedi nel semicingolato guardava l'orizzonte col
cam-binocolo. Il sole si era completamente alzato, visibilità
perfetta. Volse verso il basso il viso imberbe dietro la maschera:
”Quanto
manca all'obbiettivo?
Il
navigatore,con la faccia illuminata dagli schermi, rispose:
Circa
15 minuti signore. Nessuna traccia di nemici armati in zona.”
“Bene.
Lanciate le mosche (1)”
I
piccoli velivoli furono sparati dai tubi di lancio dei veicoli, e
volarono ronzando verso l'obbiettivo.
Due
veicoli più avanti , Blackjack , sconciamente stravaccato su
un sedile, si stava accendendo un toscano con evidente piacere.
“Non
capisco come le piaccia quella robaccia” Affermò il giovane
soldato seduto vicino.
“Questo
mi denota come uomo del ventesimo secolo, figliuolo. Un sacco di
piaceri proibiti retti con fisico d'acciaio” Rispose con aria
sorniona il sergente, dandosi un pacca sulla tempia , che emise un
lieve rumore metallico.
“Bleah!”
Gemette il soldato, cercando di aprire uno sportellino laterale.
“Tieni
chiuso, figliolo”
Sospirò.
Il
giovane lo fissò con aria interrogativa.
Il
Sottufficiale sussurrò addolorato :”Non voglio vedere come i
pidocchi hanno ridotto questa Terra.”
Proseguì,
parlando più a se stesso che al suo interlocutore:
“Una
volta questa Terra nutriva milioni di persone. Adesso siamo quasi
sull'orlo della carestia. Loro e le loro luride capre!”
La
jeep blindata prese una buca. Il soldato levitò verso il soffitto
corazzato. Per fortuna aveva la cintura allacciata.
Il
Sergente non si mosse, come se fosse avvitato al sedile.
”E
hanno anche lasciato andare in malora le strade.”
Concluse.
..............
Nel
villaggio di *** si sentì uno strano ronzio. Alcuni abitanti si
affacciarono, videro sopra di loro i piccoli aerei e chiusero le
finestre spaventati.
Il
Residente (2), invece, estrasse dal nascondiglio il piccolo computer
palmare. Lo accese, digitò la password e guardò la sequenza di
lettere che apparivano. Un'espressione di gioia si dipinse sul suo
volto. Corse alla cucina dalla moglie e l'abbracciò felice. “Maria,
Maria! è finita! I nostri stanno arrivando!” La moglie lo guardò
interdetta per un attimo, poi lo abbracciò e lo baciò con frenesia.
.............
I
minidrone svolazzavano sopra le case come uccelli da preda. Mentre
una coppia di Pogi (3) giravano placidamente molto sopra l'abitato, i
mezzi militari imboccarono la strada principale. Il tank in
avanguardia schiacciò un discreto numero di capre di un gregge che
non sia era scansato. Il pastore, appena visti i mezzi corazzati ,
era fuggito di furia.
La
piccola colonna si divise in due parti entrando nel paese. Il carro
armato con il suo seguito di mezzi si fermò di fronte al luogo di
culto, e il mezzo del sergente, seguito da due cingolati carichi di
soldati e da 4 autocarri vuoti e un'ambulanza, si diresse verso il
piccolo ghetto. Il tenente smontò dal semi cingolato e salì sulla
torretta del carro. Come sempre, le strade puzzavano di merda.
“Allarme
rosso, ragazzi. Ricordatevi che siamo in mezzo ai nemici”
Sussurrò
il tenente al capo carro, che pareva un'escrescenza umana saldata
alla corazza.
“Ok
signora.”
Rispose,
scarsamente impressionato.
Gli
uomini scesero dai mezzi disponendosi a difesa.
Nel
frattempo, il sergente scendeva dal mezzo con il toscano in bocca e
il basco rosso in testa. Con uno sguardo disgustato percorse quella
dozzina di baracche, che emanavano un terribile fetore di miseria.
“Bastardi!”
Sibilò
La
gente cominciò a uscire dai tuguri per guardare quegli estranei. I
militari cominciarono a mescolarsi a loro, ripetendo ritmicamente
“Siamo soldati della Repubblica, siete liberi.”
Quando
queste parole iniziarono a entrare nella testa dei civili, molti
scoppiarono a piangere. Una donna anziana col volto segnato cercò di
baciare le mani di Blackjack.
“No,no,
nonna. Vieni qua” disse il sergente abbracciandola affettuosamente.
Tutte le donne cominciarono a accarezzare i volti dei soldati come
madri e gli uomini gli stringevano le mani. I bambini saltellavano
tra gli adulti per avvicinarsi.
Il
sottufficiale si sciolse dall'abbraccio con la vecchia e si avvicinò
un megafono alla bocca.
“Gente
, adesso vi porteremo in un posto sicuro, dove vi faremo degli esami
medici e vi daremo da mangiare. “
Con
calma, i soldati cominciarono a condurre i civili verso i camion e li
aiutarono a salire.
Una
donna ancora giovane, col viso tumefatto ,si presentò davanti a
Blackjack:
“Mi
aiuti la prego! Hanno preso mia figlia!”
“Come?
Quando è successo?
“Ieri
sera! Ho cercato di impedirlo ma mi hanno picchiato!”
“Sa
chi è stato?”
“Si!
Lo so dove abitano!”
“Andremo
a liberarla. Però dovremo aspettare che la sua gente sia partita. Ci
vorranno pochi minuti”
Il
sergente fece il suo rapporto radio al superiore:
“I
civili stanno per partire. Sono nelle condizioni solite, affamati e
malridotti. Ma i nemici hanno rapito una ragazzina ieri sera. La
madre è qui con me e sa dove l'hanno portata. Passo.”
“Va
bene sergente, appena evacuati i civili faccia irruzione. Passo e
chiudo.”
Rispose
la donna all'auricolare. La piazzetta dove era parcheggiato il carro
armato era deserta. I nemici guardavano da dietro le tende. Solo due
persone apparvero. Erano Il Residente e sua moglie. Il marito in
giacca e cravatta e la moglie in tailleur (tolti dai nascondigli e
dalla naftalina). Entrambi erano raggianti. L'ufficiale e i suoi
soldati guardarono con stupore quell'assurda coppia.
“ALT!
FERMI!” Abbaiò il milite più vicino, puntando il fucile
mitragliatore.
La
coppia si fermò senza smettere di sorridere.
“MANI
IN ALTO! VISIBILI!”
Intimò
il soldato , senza abbassare l'arma.
I
due obbedirono , sempre sorridenti.
Un
altro prese da un mezzo uno scudo trasparente e qualcosa che sembrava
un' aspirapolvere. Si avvicinò alla coppia sconcertante tenendosi
dietro allo scudo, mentre tutti i suoi commilitoni si mettevano in
posizioni riparate rispetto ai due. Giunto a due metri di distanza,
annusò prima uno e poi l'altra.
Esame
negativo. Niente ferro , né polvere.
“PULITI!”
Gridò con voce stentorea il controllore.
L'ambiente
si rilassò.
Il
tenente ordino:
“Lasciateli
passare!”
La
coppia (sorridendo più che mai) oltrepassò il cerchio difensivo e
si avvicinò al tank.
“Buongiorno,
signora!”
Esordì
il Residente tendendo la mano verso l'ufficiale appollaiato sul
carro.
“Buon..giorno”
Replicò
poco convinta il tenente.
“La
luce risplende in occidente”
Affermò
la spia sempre sorridente.
“E
il buio muore”
Rispose
la donna, sorridendo di rimando.
“E'
lei , allora. Sono molto contenta di conoscerla”
“Mai
quanto me, Signora! ecco , qua l'ultimo rapporto”
Disse
porgendo il palmare.
“Bene!
dobbiamo fare un altro paio di cose poi ce ne andremo. Lei e la sua
signora salite pure sui nostri mezzi.”
“Grazie!
Non immagina quanto sia felice di ritrovarmi tra esseri umani.”
............
I
camion, carichi di un'umanità affamata ,erano sulla via del ritorno
vigilati dai pogi, mentre il sergente seguiva la donna con altri 5
soldati. Facce dure. Percorsero i vicoli medioevali ingombri di
spazzatura e escrementi, seguiti da occhi spaventati e invisibili. La
donna indicò un portone. Blackjack battè col calcio del
fucile d'assalto.
“Aprite!
APRITE!”
Batté
ancora una volta, e attese.
Silenzio
di tomba.
Il
sottufficiale puntò l'arma verso la serratura e lasciò partire una
scarica. La serratura si disintegrò. Con un calcio brutale il
sergente spalancò la porta e entrò. Due figure paludate in vesti
scure gli presentarono davanti, salmodiando in un linguaggio
incomprensibile. Blackjack strappò il cappuccio alla più
vicina che si coprì la faccia con le mani. Artigliandola per i
capelli, Blackjack costrinse la figura a guardarlo negli
occhi .
“Dov'è?
DOV'É?”
chiese sputacchiando.
La
fattrice biascicò qualcosa d'incomprensibile. Seccato, il sergente
la sbatté contro il muro. Crollò a terra con un rumore lardoso. Nel
frattempo,i soldati erano sciamati per la casa. Trovarono quattro
maschi di varie età, tutti nascosti un po' dappertutto, e li
radunarono assieme alle femmine. Il sottufficiale aveva cambiato
metodo. Dopo aver strappato il coprimuso all'altra, svelando una
faccia un po' più giovane, aveva sfoderato una lama e gliela faceva
sfarfallare a una non eccessiva distanza dal grugno.
L'interrogata
indicò una porticina. Il sergente e la madre si precipitarono.
Dietro la porta, una scala che portava a una cantina polverosa. Sul
pavimento,nuda e disarticolata,con gli occhi spalancati e vuoti, una
ragazzina tredicenne bianca come un lenzuolo. Sotto di lei un grande
macchia di sangue secco.
La
madre non si avvicinò. Rimase immobile sulla scala e comincia
piangere gemendo come un animale. Blackjack era sceso ed
aveva controllato il cuore. Il puzzo di sperma si sentiva a un metro
di distanza. Il sergente si alzò, prese un telo mimetico da una
tasca e coprì quel povero corpo violato. La mascella gli fremeva.
Salendo la scala condusse dolcemente via la madre, che si abbandonò
come un corpo morto.
I
soldati tenevano a bada la famigliola con i ferri puntati. La
famigliola, mani e la faccia contro il muro, non sembrava affatto
soddisfatta della sua situazione.
Blackjack
portò la madre a una sedia , e la fece accomodare con
gentilezza.
“Ammanettate
quelle merde. Nel modo più efficace
possibile.”
Ordinò
ai suoi. E rivolgendosi alla madre:
“Adesso
dobbiamo raggiungere gli altri. Porterò io sua figlia.”
La
madre annuì singhiozzando.
Il
sergente fece il rapporto radio al suo superiore.
..........
I
soldati del tenente, con le ultime informazioni della spia, erano
andati a prelevare i collabo.
I
miserelli erano ora ammanettati e inginocchiati, ognuno con un
milite dietro, mentre l'ufficiale li fronteggiava, fissandoli con
sommo disgusto. Nonostante i paludamenti del nemico, si vedevano bene
le facce europee e le pance ben piene...
Declamò
di fronte al primo.
“Allora....
Marco S*** , nome attuale Mohamed Abdul Aghassem. Ex tesserato del
partito della Rifondazione Comunista, ex sindacalista. Adesso hai 3
mogli (che picchi spesso) e preghi regolarmente 7 volte al giorno.
Non tocchi carne di maiale e non bevi alcolici. Ti occupi di
organizzare i braccianti del ghetto
Alla
fine resti sempre un sindacalista, vedo.”
Fissò
il secondo in modo malevolo.
“Enrico
C*** , nome attuale Mohamed Ali Ulem . Nessuna affiliazione
conosciuta , ma eri noto come anticlericale e irriducibile
mangiapreti. Hai ripudiato 5 mogli e una morta non si sa bene
come.... anche te preghi regolarmente 5 o 6 volte al giorno.
Occupazione
.... dar da mangiare ai residenti infedeli. Le testimonianze dicono
che gli fregavi metà o più della razione , che ti rivendevi....”
Guardò
il terzo.
“Alberto
D*** , nome attuale Mohamed Assud... sono tutti Mohamed? Non avete
un po' d'inventiva per questi nomi fasulli? Le tue affiliazioni
politiche non sono conosciute. Niente mogli... occupazione fittizia
commerciante, occupazione reale informatore della “polizia
della fede..sembra
che almeno 10 persone siano crepate grazie a te....”
Sospirò.
“Siete
stati condannati per tradimento, e la pena per questo crimine è la
morte. I miserandi si agitarono.
“Pietà
Pietà...”
Gridarono
all'unisono. Quello al centro cercò di alzarsi, e il soldato dietro
gli sferrò un calcio alla schiena, facendogli sbattere il muso per
terra.
“Imbavagliateli!”Strillò
il tenente. Non voglio più sentirli!”
Da
una stradina, entrò nella piazzetta il gruppo del sergente, come una
processione. Per primo il sottufficiale con il volto impassibile,
sorreggendo il corpo avvolto in un lenzuolo come se fosse un'offerta
sacrificale. Al fianco la madre piangente sostenuta da un pietoso
soldato. Dietro gli altri militi con in mezzo la famigliuola. I
nemici erano ammanettati in modo che ad ogni passo le braccia
premessero sull'inguine. La scorta gli incoraggiava con i coltelli e
le vanghette.
La
fattrice aveva la mascella spezzata e pendula.
La
donna aveva gli occhi affilati.
“Mi
faccia un rapporto completo.”
Ordinò
al sergente, dopo che questi aveva posato il povero corpo dentro una
jeep.
“Le
bestie maschie hanno rapito questa ragazza al ghetto ieri sera,
lasciando la madre tramortita.
Ho
trovato la ragazza morta in una cantina. Probabilmente tutti i
maschioni l'hanno violentata.”
“E
la faccia di quella grassa?”
“Quella
troia si è messa a caragnare quando ho preso per la ragazzina il più
bel lenzuolo che avevano nella tana.. Ha una eccessiva opinione di
se stessa.”
“Che
pensa sia meglio , stendiamo prima le bestie o i traditori?”
“Personale
opinione, prima le bestie. Da bestie che sono, non capirebbero lo
spettacolo.”
“Bene,
sistemi prima i maschi. Le fattrici le teniamo per la prova
dell'aerosol.”
Blackjack
si portò davanti al più anziano della famigliuola, al quale un
soldato liberò un braccio, per ri ammanettarlo con le mani dietro la
schiena. Il sottufficiale estrasse una macchina che ronzava e tagliò
il paludamento sopra l'ombelico, facendo apparire le mutande un po'
sporche. Il nemico lo fissò esterrefatto.
“Non
mi metto a spiegarti cosa ti capita, perchè sei una bestia. L'unica
cosa che ti dico è che le bestie non devono toccare gli esseri
umani.”
Motteggiò,
e gli abbassò le mutande.
In
un guizzo , lo prese sotto gli zigomi con la sinistra e lo sollevò
di peso. La forza della stretta li spezzò i denti. Il resto della
famigliuola cominciò ad agitarsi. I soldati di guardia gli calmarono
piattonate di vanghetta. Il sergente afferrò con la destra la zona
degli organi sessuali, strinse e tirò. La bestia si contorse e si
irrigidì. Con un giro della mano, il sottufficiale gli strappò
l'insieme. La bestia emise un mugolio soffocato, cominciando a
sanguinare abbondantemente dall'inguine.
Blackjack
lo abbassò, gli ficcò in bocca quello che restava del suo
apparato sessuale, poi lo lasciò cadere. La stupida bestia evirata
si accasciò per terra protendendo il sedere in alto, orinando sangue
in modo incontinente.
Il
sergente ripeté l'operazione su tutti gli ex maschietti della
famigliuola (l'ultimo dovette essere trattenuto da 4 soldati) mentre
le femmine piangevano, o perlomeno, mugolavano in modo simile al
pianto. Alla fine Blackjack si pulì la mano sanguinolenta
sulla palandrana della più vecchia (evidentemente l'aveva presa
particolarmente in antipatia).
I
tre traditori erano rimasti a guardare la castrazione in serie,
estremamente spaventati. Un milite tolse a tutti le manette. A un
cenno del tenente,i traditori furono buttati a terra sulla schiena.
Quattro soldati a cranio gli tenevano le braccia e le gambe
allargate. Arrivò un grosso soldato con una grossa mazza. Comincia
vibrare colpi terribili sugli arti dei traditori. Dopo pochi minuti,
i traditori avevano braccia e gambe spezzate.
L'ufficiale
si avvicinò a quelle masse contorte.
“La
condanna è stata eseguita. Data la gravità del crimine , e il fatto
che nessuno ha voglia di sprecare una pallottola per delle troie come
voi, non ci sarà colpo di grazia. Non preoccupatevi, perché la
vostra agonia non durerà più di 24 ore...” Ironizzò.
Il
sergente stava guardando il luogo di culto.
“Una
volta , là c'era una chiesa del trecento...l'hanno abbattuta per
costruire quella chiavica...”
Meditò
a bassa voce.
Dal
minareto si affacciò una figura. Gli altoparlanti amplificarono
l'ululato.
“Quel
coso ha un bel coraggio. Lo zittisca, per favore.”
Ordinò
il tenente a un soldato.
Il
milite interpellato inserì una granata sulla canna del fucile
d'assalto. Puntò l'arma verso la torre. Sparò. La cima del minareto
scomparve in un mare di fuoco e l'ululato di fede si trasformò in
ululato di dolore. Un fagotto incendiato precipitò dalla torre.
“Già
che ci siamo... abbattete quel cesso!”
Urlò
il tenente rivolto al capo carro.
Solerte,
il carro sparò una cannonata soddisfatta. Il luogo di culto crollò
in una nuvola di calcinacci. Per rifinire l'opera, il tank sparò un
altro colpo. Un enorme getto di fiamme uscì dalla canna e investì
le rovine, che cominciarono a ardere.
I
soldati guardarono attorno , inquieti
Nonostante
tutto, dalle case non uscì un sospiro. Sembrava di essere in una
città fantasma.
“Fanno
i duri...”
Commentò
tranquillo il sergente.
“E
va bene.... trasmettete l'ultimatum!”
Ruggì
l'ufficiale , andando verso il suo semicingolato.
Un
altoparlante cominciò a ululare nelle lingua nemica.
”La
vostra presenza infetta la nostra Terra. Tra ventiquattro ore questa
città sarà de parassitata con il gas. Ultimo avvertimento.”
(Approssimativamente tradotto)
Le
ultime due nemiche integre guardarono spaventate il tenente che si
avvicinava con un grosso spruzzatore in mano.
La
donna ,rapidissima, gli spruzzò in faccia un liquido verde.
Cominciarono a tossire ,ebbero dei conati di vomito, e caddero. A
terra entrarono in convulsioni continuando a tossire furiosamente , e
poi si agitarono sempre meno , e iniziarono a rantolare.
”Abbiamo
finito per ora. Andiamocene.”
Fece
il tenente.
I
soldati salirono sui mezzi e partirono. I minidroni furono gli ultimi
a andarsene, seguendo il convoglio come servi obbedienti.
Solo
dopo mezz'ora dopo che l'ultimo mezzo era scomparso sulla strada ,
delle ombre apparvero sulla piazzetta. I maschietti della famigliuola
erano dissanguati, le due fattrici erano agonizzanti, mentre i
traditori erano ancora vivi. Però le ombre non li soccorsero, ma si
limitarono a fregargli tutto quello che avevano addosso, tranne i
vestiti....
.........
La
mattina dopo, 6 ore prima dalla scadenza dell'ultimatum, il
colonnello camminava nella sala operativa. Simile al gigante Magog,
passeggiava nella ricostruzione olografica della vallata. I gruppi di
nemici che fuggivano sembravano colonne di formiche. Le immagini dei
droni di controllo erano come quelle di tante lucciole. Ogni tanto
calpestava qualche formica o qualche lucciola lo attraversava.
“Rapporto”
Disse
nel microfono.
“Piccoli
gruppi si sono allontanati nella notte. Sembra che questi siano i
gruppi maggiori.”
Disse
la voce nell'auricolare, che proveniva da uno dei controllori in
ombra.
Qualcosa
attirò l'attenzione dell'ufficiale. Premendo i pulsanti sul Control
Stick, esaltò una zona dell'ologramma. Il paese di *** ingrandì una
dozzina di volte. L'immagine tremolò per un battito di ciglia , poi
si stabilizzò. Il paese era diventato grande almeno due metri. Si
vedevano perfettamente le case e le strade, con le macerie del luogo
di culto. E si vedevano anche delle figurette con delle fiammelle in
mano, che correvano di qua e di là. Cominciavano a vedersi case in
fiamme.
“Stanno
incendiando la cittadina. Porci! Cannoneggiate i nemici che escono da
***! Non fateli scappare!”
Ordinò
rabbiosamente l'ufficiale.
L'ologramma
si ridusse di 4 volte.
Una
sola colonna di formiche stava uscendo dal paese, sulla strada
principale. Il tempo di una ricarica, e i proiettili arrivarono
,sotto forma di piccoli asterischi. Quando colpirono il suolo ,
divamparono piccole esplosioni stilizzate. Crateri apparvero attorno
la strada. Pezzi della colonna di formiche scomparvero. La colonna
arretrò. Arrivò la seconda bordata. Gli artiglieri stavano creando
un corridoio dove i nemici venivano raggruppati e annientati.
Alla
terza scarica i nemici vennero sospinti verso il paese da dove
venivano.
Un'ultima
bordata. Poi il tiro si interruppe. I nemici erano nel perimetro
dell'abitato.
Il
colonnello ingrandì di nuovo ***. Le strade erano nere di figure. Si
notò un certo trambusto. Alcune figure vennero gettate nelle fiamme
dalla folla. Poi le formiche cominciarono a cercare di spegnere le
fiamme.
Il
colonnello sogghignò.
“A
usare il giusto linguaggio, comprendono anche loro.”
Sentenziò.
“Sezione
Magic (4), non fate uscire nessun nemico da *** fino a che non sono
stati spenti gli incendi”
ordinò
nel microfono.
(1)
mosche = termine gergale per minidroni di sorveglianza e attacco.
(2) spia
stanziale
(2)
aerodine di supporto, non propriamente degli elicotteri.
(3)
si riferisce al gruppo di pogi
..........
Appoggiati
alla jeep corazzata ,Il sergente e il tenente fissavano il
giornalista. Il sergente aveva un'espressione allegra, il tenente
era invece a mezza via tra l'arrabbiato e il disgustato. L'oggetto di
ilarità e di scherno ondeggiava come un albero nella tempesta ,
squassato dai conati di vomito. Il cameraman era a breve distanza ,
verdognolo in volto , ma reggeva.
Tutto
questo era causato dal terreno, o almeno da quello che c'era sul
terreno sconvolto vicino a loro. Si trovavano sulla strada d'accesso
a *** , battuta dall'artiglieria due giorni prima. A provocare la
nausea al giornalista erano i miseri resti dei nemici , i quali erano
stati prima maltrattati dai proiettili, poi sottoposti all'azione
delle intemperie e dei divoratori di carogne. Qualche cane randagio e
qualche corvo girellavano ancora lì vicino.
Il
tale, dopo aver finito di vomitare , si avvicinò barcollante ai due
militi.
“Perchmi
avete portato qua …
blurgh...
Cosa
diavolo successo.. in questo posto...”
Biascicò
in due riprese.
“Credevo
fosse un professionista”
Sentenziò
il tenente , piccata da quella debolezza.
“Non
ho mai visto una cosa del genere... uomini,donne ,bambini e bestie...
tutti PEZZI... insieme..”
“E'
la Derattizzazione.”
Affermò
serafico Blackjack..
Cosa
...vuol ...dire?”
Chiese
da ubriaco il giornalista.
“Semplice.
I nemici stavano incendiando il villaggio che abbandonavano. Allora
sono stati pestati con le artiglierie per convincerli a smettere. E
hanno smesso! Hanno addirittura buttato nel fuoco gli incendiari e
spento le fiamme.”
Spiegò
il sergente.
“I..
nemici? Questi erano i nemici? ... Donne, bambini e uomini
senz'armi?”
“Lei
non conosce la storia recente di questo paese, vedo...”
Osservò
il tenente, e la voce si colorò di una nota di disprezzo.
Noi
li abbiamo accolti come tutti, senza malanimo e senza cattiveria.
Loro hanno usato quella che credevano debolezza per sottometterci.
Hanno usato la loro prolificità per creare nuove generazioni
stabbiate nell'odio per chi era diverso da loro.... quando hanno
cominciato a combatterci apertamente, lo sa come facevano? Le donne
con i bambini in braccio davanti, e gli uomini armati dietro.
Ecco.
Noi abbiamo imparato. Abbiamo smesso di dividere l'innocente dal
colpevole, il soldato dal civile.
Ora
sono tutti nemici. Ora ci rispettano e ci temono, non usano più i
loro figli come scudi per spararci addosso.”
“E'
mostruoso...”
“E'
mostruoso perché
lo facciamo noi?
E
quando lo fanno loro?
Noi li disprezziamo . Per quello che ci hanno fatto , e ci fanno
ancora. Se potessimo ucciderli a colpi di spazzolino del cesso,
useremmo solo quello!”
Sibilò
esasperato il sergente.
“Ma..ma
io cosa faccio qua, cosa c'entro!?!”
Chiese
quasi terrorizzato il giornalista
“Lei
è qua per far sapere ai nostri nemici aldilà
del mare quello che facciamo. Che non
ci fermeremo. Che devono
avere paura di noi.”
Disse
il tenente.
Silenzio.
Il
giornalista fissava ammutolito i soldati. Il cameraman aveva
un'espressione spaventata.
“Forse
servirà per evitare altra morte.”
Concluse
il tenente.
Alcune
spiegazioni tecniche :
il
sergente è un organismo cibernetico
il
secondo colpo sparato dal carro armato è una Flame
Cartridge ,
(cartuccia di fiamma) un ordigno simile a un proiettile
d'artiglieria che proietta una miscela infiammabile (personale
interpretazione del concetto da parte dell'autore).
L'ologramma
in cui agisce il colonnello è un sistema di gestione del campo di
battaglia che era in studio dall'US. ARMY negli anni 90 (personale
interpretazione del concetto da parte dell'autore).
Gli esseri umani prigionieri dei maomettani erano i Dhimmi, no?
RispondiEliminaesatto. residenti che non sono emigrati quando potevano.
RispondiEliminabello
RispondiEliminagrazie.
RispondiEliminaOra comincia a farsi chiaro. Le sto ordinando cronologicamente e viene una cosa niente male.
RispondiEliminaehh mio caro... disgraziatamente non le riesco a scrivere in ordine cronologico, dato che dipendono dall'ispirazione momentanea...
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