Guerra fuori, guerra dentro.
Finora si è parlato della violenza di Shaka rivolta verso l'esterno, cioè verso quelli che considerava suoi nemici. Ma allo stesso tempo, Shaka esercitava una violenza ancora maggiore verso i suoi sudditi.
I guerrieri in addestramento erano uccisi al primo segno di cedimento, se non riuscivano a correre per chilometri, o se urlavano di dolore mentre danzavano sul terreno cosparso di spine. Era fomentata l'ostilità e la competizione tra i diversi reparti, che a volte combattevano tra loro (43).
I guerrieri in addestramento erano uccisi al primo segno di cedimento, se non riuscivano a correre per chilometri, o se urlavano di dolore mentre danzavano sul terreno cosparso di spine. Era fomentata l'ostilità e la competizione tra i diversi reparti, che a volte combattevano tra loro (43).
Si è già parlato della punizione dei cosidetti vigliacchi, ma non si è detto che a volte Shaka se ne occupava direttamente.... il Re sedeva all'ombra di un particolare cespuglio, detto isiHlahla amaGwala (il cespuglio dei codardi), e il reggimento sfilava davanti a lui. I guerrieri gridavano :" Bayede! (Heil!)(44) " e cantavano una litania :" Tu Montagna, Tu Leone, Tu Elefante, Tu che sei Nero!"
Dopo la rivista, venivano portati davanti a Shaka i nominati codardi... essi dovevano alzare il braccio sinistro e lasciarsi trafiggere lentamente il costato dalla iklwa reale. Se si lamentavano o si ritraevano, il Re affermava: " È veramente un vile, perchè non sopporta il dolore". Non è molto chiaro se li uccidesse lui o se delegasse l’atto, e sembra anche che la punizione fosse estesa alla famiglia d'origine del condannato (45).... Venivano considerati codardi anche i guerrieri feriti alla schiena, e venivano trattati di conseguenza.
Essere fisicamente vicino a Shaka era pericoloso, perchè egli si arrogava il diritto di fare uccidere chi voleva, mediante un semplice movimento di un dito. Il crimine poteva essere starnutire mentre il Re parlava, o ridere quando era serio. Un gesto di Shaka, un colpo di mazza di un guerriero, e il corpo dello sfortunato era gettato nella savana agli avvoltoi (46). Le vittime di esecuzioni come queste sembra fossero piuttosto poche, ma è indubbio che contribuivano a diffondere l'immagine di potere assoluto del Re.
L'unica categoria che non era sotto il diretto controllo di Shaka erano gli izAngoma. Per ovvi motivi, essi erano temuti dalla popolazione, ed erano una possibile fonte di contrasto.
Esisteva, ed esiste tuttora nella cultura sudafricana, una cerimonia detta "annusare le streghe".
In questo rito, indetto dal capovillaggio dopo un evento considerato "sfortunato" sicuramente dovuto a una azione magica, tutta la popolazione si riunisce in circolo, con lo isAngoma al centro. Tutti iniziano un canto monotono battendo le mani, e dopo un certo tempo, lo sciamano entra in trance. Mentre è in questo stato, chiunque viene, in qualche modo, da esso indicato è considerato colpevole di stregoneria e, all'epoca, era immediatamente impalato (47). La cerimonia può durare dei giorni.
In alcune di queste cerimonie, dei governatori e personaggi vicini al Re (48) erano stati accusati e uccisi. Shaka interpretò questi eventi come un attacco contro la sua autorità, e reagì di conseguenza.
Una notte, le pareti della città del Re e le immediate vicinanze furono cosparse di sangue bovino. Il giorno dopo, la popolazione era terrorizzata dall'oltraggio. Il Re ordinò a tutti gli izAngoma del regno di portarsi al suo cospetto. Ai centocinquanta sciamani riuniti, il Re ordinò di trovare i responsabili della blasfemia. In realtà, era stato Shaka stesso a commettere l'atto. Nella cerimonia, gli izAngoma indicarono 300 persone come colpevoli. Solo tre tra di loro diedero un responso sibillino. Dissero : "É stato fatto da Paradiso" (49). Gli izAngoma furono lentamente uccisi dagli stessi che avevano ingiustamente accusato. Ai tre dissidenti non fu torto un capello.
(43) Sembra che, oltre alla competizione sportiva con la scherma di bastone e alle simulazioni di battaglie, i guerrieri tendessero a scontrarsi tra loro come hooligans con armi vere...
(44) Bayede "conducili". La frase competa sarebbe "Bayede wiZulu" che significa letteralmente "Conducili (i nemici) a noi che siamo pronti a combatterli!"
(45) É una logica stringente. Se un guerriero non riusciva a essere coraggioso per sé stesso, doveva esserlo per salvare la sua famiglia. Comunque sembra che non fosse una prassi comune, ma che risalisse alla prima punizione collettiva di questo tipo, che diede il nome al famigerato cespuglio. in questo episodio venne sterminato anche il bestiame di proprietà delle famiglie dei rei.
(46) Giustamente soprannominati "gli uccelli di Shaka"
(47) Oggi il malcapitato non viene più impalato, ma fa una brutta fine lo stesso.
(48) Sembra che Shaka stesso avesse liquidato alcuni scomodi personaggi con questo trucco...
(49) Paradiso era l'eroe premigenio degli Zulu, ed era una velata allusione al Re. Sembra quindi che lo avesso intuito, o che fossero stati informati.
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