Gli amaKhanda erano posizionati in zone strategiche, quali cime di colline o vicino a guadi di fiumi.
Nelle maggior parte delle capanne vivevano solo uomini (in quanto non era permesso alle mogli di seguire i propri mariti), e esisteva una sezione recintata del villaggio in cui risiedeva il reggimento femminile, "le concubine del Re". Questo sezione, detto isigodlo, era il quartiere riservato al Re quando si recava in visita all'accampamento. Il reggimento femminile espletava il ruolo dei servizi ausiliari del villaggio caserma, ed era formato da donne richiamate in classi di età, specularmente agli uomini. Come i maschi, erano comandate da una persona scelta dal Re, di solito una donna anziana, spesso appartenente alla famiglia reale (40). I reggimenti femminili di solito non combattevano, ma il Re formò un particolare reggimento femminile addetto alla sua difesa personale, e come testimoniò un viaggiatore inglese, queste ragazze sfoggiavano lo iziqu (41).Gli uomini erano sotto la la responsabilità di un colonnello, che poteva non essere il comandante operativo. I guerrieri di Shaka mangiavano due volte al giorno, consumando prevalentemente carne di vacca e uTshwala (birra di sorgo). Questo ne faceva dei privilegiati, in confronto agli altri Zulu. Nella vita di guarnigione normale, Il Re forniva il bestiame e la birra, e ogni iKhanda doveva essere autosufficiente per il resto. Gli accasermati ,oltre che ai doveri militari, dovevano coltivare i campi del Re, badare alla manutenzione della caserma, cacciare, eccetera eccetera , senza che gli fosse corrisposto un salario o una compensazione di qualche tipo.
Quando lo iKhanda non riusciva a mantenersi da solo, i villaggi del circondario erano tenuti a fornire rifornimenti.
Sembra che, all’epoca di Shaka, esistessero circa quattordici amaKhanda in tutto il territorio Zulu, e la quantità di effettivi presenti in ognuno dipendeva dalla capacità del territorio di sostenerli.
Un altro aspetto dell'esercito Zulu era il servizio informativo. Davanti a ogni colonna avanzante in territorio nemico, esistevano gruppi di esploratori/incursori, e più avanti ancora, nuclei di spie.
Le spie osservavano la posizione dei villaggi, l'esercito nemico, le risorse, e fornivano informazioni sul territorio. Durante le guerre, venivano stabilite parole d'ordine diverse tra reggimento e reggimento. In particolare, l'obbiettivo di una campagna era comunicato dal Re solo al comandante sul campo, per evitare che qualche disertore o traditore lo comunicasse al nemico.
Oltre allo spionaggio, i guerrieri di Shaka si occupavano di controspionaggio e di sorveglianza interna... qualsiasi parola contro il Re poteva portare a una immediata esecuzione. I guerrieri operavano in nome del Re, quindi esplicavano le funzioni di polizia civile, politica, e anche religiosa, dato che il Re era anche il massimo sacerdote del culto. Potevano arrestare e uccidere chiunque volessero, uomini, donne, vecchi... e lo facevano.
Bisogna anche dire che Shaka trovò un impiego nel suo esercito anche per i ragazzi da 10 a 18 anni (42), i quali erano inseriti nel corpo degli izinDibi (portatori di bagaglio). Questo reparto logistico seguiva il reggimento alla distanza minima di 3 km trasportando scudi di riserva, pentolame, provviste, conducendo allo stesso tempo la piccola mandria di bestiame per il rancio. Quando i guerrieri catturavano del bestiame nemico, i ragazzi lo riportavano alla base di partenza.
Spesso ,oltre agli izinDibi, ai reggimenti si accompagnavano gruppi di giovani donne, che trasportavano birra di sorgo e dolci. Queste vivandiere seguivano la colonna per uno o due giorni finché non si esaurivano le provvigioni, poi tornavano indietro.
(40) Le altre due mogli del padre furono elevate da Shaka a questa carica per riconoscenza.
(41) Simbolo sfoggiato dai guerrieri che avevano ucciso un nemico. Considerando la monomania di Shaka, è difficile che avesse permesso di portarlo a chi non lo aveva meritato.
(42) Alcune fonti dicono dai 6 anni.
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