Il
Tenente scese dal tank e diede un’occhiata inquieta in giro. Non
afferrava il motivo dell’ordine, e quando non capiva tendeva a
arrabbiarsi. Si rivolse al sergente, che era sceso anche lui.
“Dobbiamo
fare il campo proprio qui?”
“Si,
mia Signora”
“E
lei non può spiegarmi perché”
“No,
Signora”
“Mi
può almeno dire il motivo di quelle due vacche?”
Chiese,
indicando col pollice il rimorchio.
“Quello
lo posso dire... Loro serviranno per un barbecue.”
“Un
barbecue? Due vacche … vive?”
“Capisco
il suo stupore, mia signora... ma fa tutto parte di quello che non
posso dire al momento”
La
giovane donna strinse le labbra in un’espressione esasperata.
“È
che campeggiare davanti alla “trappola per anguille” (*) mi rende
nervosa.”
“Da
queste parti rischiamo di meno che in prima linea...”
Il
tenente strinse di nuovo le labbra, e cominciò a dare ordini per
installare il campo.
I
soldati piantarono le tende, si stabilirono le difese, si
instaurarono turni di guardia, e le due povere vacche furono piazzate
in un recinto, apparentemente ignare della loro sorte.
Ventiquattro
ore passarono tranquille.
Il
giorno dopo, accadde qualcosa.
Nel
campo suonò l’allarme anti intrusione. I soldati scattarono, ma
dopo qualche istante, la voce inumana del sistema gracchiò alla
radio.
“Cessato
allarme, cessato allarme”
Tutti
si calmarono.
Nel
circuito radio ufficiali/sottufficiali si diffuse il seguente
messaggio: “Allarme intrusione rientrato. L’intruso è stato
catturato all’interno della zona trincerata.”
Il
Tenente aspettava di fronte al suo alloggio.
Il
sistema continuava a snocciolare i dati. “L’intruso è
apparentemente del genere femminile. Unica arma sequestrata un
machete. È in corso la perquisizione.”
Al
tenente sembrò un po’ strano che avessero iniziato così presto.
Di solito, a spogliare un nemico, ci si metteva più tempo.
Arrivò
il sergente, senza affrettarsi.
“Questo
avvenimento ha qualcosa a che fare con motivo per cui siamo qua?”
“È
estremamente probabile” Affermò il sergente senza sbottonarsi, e
si accese un sigaro. La donna rientrò nella sua tenda.
Alla
fine del sigaro, arrivò l’intruso, scortato da due soldati. Il
tenente uscì e spalancò gli occhi dallo stupore.
I
due soldati trascinavano una donna nuda, incappucciata e ammanettata,
ma l’intrusa aveva il corpo dipinto di strisce verdi e marroni.
Il
terzetto si fermò di fronte al comandante con Blackjack a
fianco.
“Rapporto”
“Alle
ore 14.07 il soldato *** ha notato del movimento sospetto all’interno
dell’accampamento, zona Nord- Est. Ha dato un avvertimento, e
l’intruso si è nascosto. All’allarme sono accorsi altri soldati
che hanno circondato dove ritenevano si trovasse l’intruso. Vistosi
scoperto, l’intruso si è palesato, ed è stato arrestato. È stata
perquisita, e gli è stato trovato questo nell’ano.”
Affermò
il soldato a destra, mostrando un bossolo.
“Ha
detto qualcosa?”
Chiese
il tenente.
“Non
ha aperto bocca, nemmeno durante la perquisizione.”
“Cosa
aveva addosso?”
I
due soldati si fissarono, e quello a sinistra alzò una borsa
trasparente di plastica.
“Questo…”
La
borsa conteneva solo degli stivali e delle ginocchiere, e un fodero a
tracolla con dentro una lama.
“Tutto
qui?”
Il
tenente protese la mano e afferrò il fodero. Estrasse la lama, che
si rivelò un machete dalla forma piuttosto strana, esotica.
L’ufficiale
guardò il sottufficiale, che era rimasto silenzioso per tutto il
tempo.
“Chi
è questa donna?”
“Ehmm…”
Blackjack si schiarì la gola.
La
testa incappucciata della donna si volse verso la voce del
sottufficiale.
“Avete
trovato altro?”
Domandò
il sergente ai soldati.
Si
sentì uno strano rumore, come uno scatto osseo.
La
prigioniera fece un balzo da donnola verso Blackjack, finendoli in
braccio. Da un polso gli pendevano le manette. Le due sentinelle
rimasero esterrefatte. L’unica a reagire fu il tenente, che sfoderò
la pistola alla velocità della luce. Ma mentre la puntava, incontrò
la mano del sergente che la costrinse a abbassarla con forza
irresistibile.
“FERMI!
FERMI! NON è SUCCESSO NIENTE!”
Ululò
Blackjack.
Il
tenente rimase a sua volta stupefatto, quando vide che la donna
dipinta aveva abbracciato il sergente e cercava di baciarlo
attraverso il cappuccio.
“State
calmi…” Aggiunse il sottufficiale mentre con la mano libera
toglieva il cappuccio alla prigioniera.
Apparve
un viso pitturato, grazioso e piuttosto largo, con degli occhi verdi
e capelli neri corti. Appena ebbe la faccia libera, schiaffò la
lingua in bocca al sergente. Questo annichilì l’ufficiale. Non
immaginava che il sergente avesse una vita sessuale.
Blackjack
non la respingeva. Dopo un certo mutismo per ragioni funzionali,
l'uomo si voltò verso il Tenente.
“Signor
Tenente, le presento la Sig.na Matriona Aniekatova. È una delle
persone che aspettavamo.
Matriona,
ti presento il Tenente ***, mio ufficiale comandante.”
Nonostante
tutto, il sergente rimaneva sempre una
persona educata.
La
donna pitturata sorrise, rivelando denti bianchissimi, e porse la
mano destra all’Ufficiale, sempre restando in braccio a Blackjack.
“Sono
onorata di conoscere il comandante di Maurizio”.
Disse
con voce roca da fumatrice e con un pesante accento slavo.
“Piacere
mio...”
Rispose
scombussolata il Tenente.
“In
quanto a voialtri” Iniziò il Sergente con un tono da tempesta di
grandine, diretto alle due sentinelle, che si rattrappirono
immediatamente. “Vi devo fare un cazziatone. Non siete riusciti a
scoprirla PRIMA che si infiltrasse, e poi non l’avete bloccata
quando mi ha aggredito!”
“Ma
no dadaya, sono stati bravi... sono arrivata stanotte, e ci
messo ore a entrare. È stato difficile!”
intervenne
Matriona.
Il
sergente grugnì, poco convinto.
La
donna pitturata gli accarezzò la faccia, continuando a sorridere.
Blackjack
cedette.
“Va
bene, niente sanzioni!”
E
si voltò verso l’ufficiale.
“Se
permette, signor tenente, la sig.na Aniekatova le farà rapporto dopo
essersi lavata e vestita.”
“Va
bene sergente.”
Approvò
l’ufficiale. Quella donna la confondeva. E lei detestava
essere confusa.
Il
sottufficiale si allontanò, sempre con la donna dipinta in braccio.
I soldati che incontrava spalancavano gli occhi come piattini allo
spettacolo inconsueto.
Un’oretta
e mezza dopo, il sergente si ripresentò dal tenente. Lo accompagnava
la Sig.na Aniekatova, che, in pantaloni e camicia mimetici, aveva
riassunto un aspetto normale.
L’ufficiale
era seduto alla sua scrivania portatile, ed era piuttosto arrabbiato.
Il tempo aveva aumentato la curiosità, e l’attesa era stata troppo
lunga.
“Perché
ci ha messo così tanto tempo?!?” Abbaiò.
“Oltre
alla doccia e ai vestiti, sono stato costretto a soddisfare alcune
sue esigenze, diciamo così, biologiche” rispose Blackjack,
placido, mentre la Sig.na sorrise a spicchio di limone.
La
mascella del tenente si abbassò, per un attimo, poi risalì di
scatto.
“Questo
non mi interessa! Chi è, e che cazzo fa qua?”
Invece
di rispondere a lei , Matriona si rivolse al sergente.
“Come
è acida! Ma chiava, ogni tanto?”
“Tesoro,
è arrabbiata perchè non sa. Digli quello che devi dirgli”
Rispose
Blackjack.
“Che
ha detto?”
Strillò
molto inviperita l'ufficiale.
“Ehm...
dai Matriona... dillo!”
La
signorina cominciò (con un'aria strafottente).
“I
Bogatyri stanno arrivando. Saranno qui tra un giorno.”
“I
che? Ma che diavolo dice?”
“Adesso
posso spiegarglielo, mia Signora...”
“Lo
faccia! Comincio a averne le palle piene!”
Matriona
alzò un sopracciglio con approvazione, non per le parole, ma per il
tono.
“I
Bogatyri sono un gruppo di infiltrati che opera nelle retrovie
nemiche. Sono comandati, o guidati, da Boris”
“Di
Edelweiss?? e chi sarebbe 'sto Boris?”
Chiese
un po' stupita il tenente.
“No...
diciamo che si tratta di un'impresa privata...”
“Privata?”
“Signora,
lei sta per conoscere uno dei segreti meno segreti di questa guerra.”
Disse
Blackjack, e poi fece una pausa a effetto.
“La
signorina Matriona è una esponente dei Bogatyri, che sono una
banda di operatori privati provenienti dall'Est, specializzati nelle
scorrerie nelle retrovie nemiche. Siamo stati posizionati qua per
accoglierli e rifornirli.”
Il
Tenente era parecchio sconcertato.
“Operatori
privati? Dei Mercenari?”
“Sissignora.”
Intervenne
la Sig.na. Matriona.
“Adesso
che vi siete spiegati, posso ritornare da Boris. Ricordati, Maurizio,
che lui vuole la carne sul fuoco quando arriva.”
“Va
bene... non vuoi un mezzo?”
“Niet
niet, dadaya... ridatemi la mia lama, lo sai che mi sento
nuda senza.”
“Signor
Tenente, posso accompagnarla fino all'ingresso?”
“Va
bene, ma dopo torni qua...”
Il
sergente e la mercenaria uscirono dalla tenda.
Il
tenente restò sola.
Dopo
una dozzina di minuti, Blackjack era tornato.
Nel
frattempo, l'ufficiale aveva rimuginato su quello che aveva sentito,
e la conclusione a cui era arrivata non gli piaceva per niente.
“Allora,
sergente, mi spieghi bene un cosa... Che cosa realmente fanno
questi Bogati... Boghatry .. dietro le linee nemiche?”
“Uhm...
il termine tecnico sarebbe infiltrazione e sabotaggio... in altre
parole, distruggono e massacrano tutto quello che trovano
sulla strada. Quello che lasciano in vita, lo violentano. Si
occupano principalmente di villaggi e piccoli distaccamenti nemici.”.
Disse con tono assolutamente neutro, asettico.“Il termine esatto
sarebbe Briganti.”. Concluse.
“Ma...
ma perché?...”
“Sono
solo un altro dei metodi di attacco non convenzionali. Lei sa bene
che è stato deciso di non ordinare ai nostri soldati di attaccare o
molestare direttamente i “nemici non armati”, per ovvi motivi...
e allora loro li terrorizzano per conto nostro.
Noi
non rischiamo più di tanto, dato che questi mercenari non sono
ufficialmente riconducibili alla Repubblica, e il governo nemico sta
zitto, perché ammettere di non riuscire a controllare nemmeno il
proprio territorio è ancora peggio dei danni che fanno loro.”
La
donna non disse verbo.
“Le
informative dicono che, nelle zone dove operano gruppi come i
“Bogatyri ”, i nemici non armati tendono a scappare verso nord...
sembra almeno un 15-20% della popolazione. È sempre un 15-20% in
meno di lavoro per noi...”
“E
quelli che i “Bogatty” ammazzano?”
“Questo
dato non è significativo.”
Tra
i due scese un silenzio ostile.
L'Ufficiale
comprendeva il valore militare di tutto ciò, ma la donna si
ribellava al suo significato.
“Capisco,
ma non accetto.”
Dichiarò
il Tenente.
“Mia
Signora, si devono risolvere dei grandi problemi con sistemi
imperfetti... preferirebbe che i nostri soldati si occupino anche
di spaventare a dovere i nemici non armati?”
“Intende
dire uccidere tutti i maschi e violentare qualche femmina?”
“Più
o meno.”
“No...ovviamente
no.”
“Lei
lo sa bene... non possiamo permetterci di allevare una generazione di
criminali...”
“E
i Bogatri? Quelli cosa sono?”
“Per
loro è diverso... da quanto tempo noi combattiamo i nemici?”
“Da
due anni... ma cosa c'entra?”
“Due
anni di guerra guerreggiata, certo... loro sono in guerra da 40
anni.”
L'ufficiale
fissò il sergente.
“Ad
esempio, la signorina Matriona ha perso tutta la sua famiglia in un
attacco nemico quando aveva 10 anni... in pratica li combatte da
allora.”
“Perché
ha voluto che che questa missione fosse affidata a noi?”
(Aleggiava
nell'aria un taciuto a me?)
“ Bene
o male, sono soldati molto esperti. Potranno insegnare qualcosa ai
nostri soldati...” (e ci fu di nuovo un sottinteso a te) “E
credo saranno un esempio di come non ci si deve ridurre.”.
….
continua.
xxx=in russo nel testo
(*)
trappola per anguille: saliente naturale nel fronte non occupato e
non assicurato con trinceramenti. Serve a fornire al nemico una
comoda direttiva d’attacco. In realtà , la trappola per anguille è
fittamente minata e sottoposto a sorveglianza continua. Inoltre, la
divisione d’artiglieria è perennemente posizionata a distanza
utile.
già, i bogatyr..presero il nome dai capi turco-mongoli,i baghatur, nel tentativo di emularne la forza
RispondiEliminaah, il mio pubblico colto!
RispondiEliminaancora.... voglio un libro! possibile che con tutta la merda che gira qualcosa di così interessante non nasca? :)
RispondiEliminaho capito che tu compreresti il libro o il fumetto... grassie.
RispondiEliminaAttento a una cosa: editarlo in proprio potrebbe essere un po' caro. Ho letto peste e corna degli editori a cachet!
RispondiEliminaAh, una cosa ancora: il 28 o 29 maggio avevi postato lo sketch dei "suini", quello in cui si davano due caporioni nemici in pasto ai porci. Poi è sparito. Lo stai risistemando?
ma dove diavolo è finito? aspetta, lo riedito!
RispondiEliminahttp://comeittoogami.blogspot.it/2012/05/sketch-di-un-romanzosceneggiaturafumett_25.html
RispondiEliminaeccolo qua!