martedì 11 settembre 2012

sketch di un romanzo/sceneggiatura/fumetto da fare. Tasse.


A vederla dall'alto, la strada assomigliava a un imbuto. Appena uscita dall'abitato occupato, iniziava a essere racchiusa da blocchi di cemento a forma di L. Proseguendo verso l'esterno, i blocchi salivano sull'asfalto restringendo piano piano la carreggiata. Andando più avanti, l'automobile non aveva più spazio per girare, avrebbe potuto solo avanzare. A un certo punto, le L costringevano i veicoli a effettuare un serie di curve a angoli retti. Subito dopo la prima, c'era una macchia scura, di bruciato, e dei vetri rotti. Sopra una di queste curve c'era una specie di portale metallico. Un centinaio di metri dopo c'era un semaforo e uno piazzale racchiuso dai reticolati.

Al posto di blocco, un tank puntava il cannone direttamente sul varco, dando la salutare impressione che chi fosse passato col rosso sarebbe stato distrutto seduta stante. Poco lontano, c'era un container tattico con davanti un tavolo, con sopra un portatile e un barile metallico a fianco.
Una macchina arrivò arrancando fino al semaforo. Era rosso, e si fermò. Dal container uscirono tre Neri, uno con la mitraglietta a tracolla. Uno si sedette al tavolo, gli altri due si avviarono verso l'automobile. Il semaforo cambiò colore. Stando attento a non coprire la visuale del tank, quello disarmato, una donna, fece un gesto di avanti con una paletta. La macchina tossicchiò avanzando. Il Nero femmina si chinò verso il guidatore abbozzando un saluto militare.
Si fermi, per favore. Dovete pagare il pedaggio.
Il guidatore lo guardò stupito.
Il cosa?
Il pedaggio. Dopo, potrà andarsene.
Il nemico non armato, spense il motore, e fece per scendere.
Scendete tutti, per favore.
Il nemico rimase interdetto, ma poi abbaiò un ordine nella macchina.
Scesero tutti e quattro, un adulto, un giovane con la faccia da imbecille e due bacucche, una più piccola dell'altra.
I due Neri li condussero verso il tavolo dove aspettava il terzo.
Il poliziotto, con i gradi di capitano, guardò impassibile la famigliola.
Toglietevi il coprimuso.”
Ordinò.
Le due bacucche aspettarono un cenno dal capofamiglia per scappucciarsi.
Il poliziotto reprimette un brivido di disprezzo. Macchina utilitaria tenuta su con lo sputo, vestiti da straccioni, donne che nessuno avrebbe toccato con lo scopino del cesso.
Nome e cognome”
*** ***”
Il capitano digitò sul portatile.
Capofamiglia, due figli, una moglie.”
Lesse sullo schermo. Tutto corrispondeva. Un povero fesso medio, né particolarmente buono, né particolarmente cattivo, un lavoro qualunque, una vita qualunque nella gloriosa kultura.
Il Nero alzò lo sguardo. “Mi dia la sua carta di credito.”
Esitando, il tale gliela porse.
Il poliziotto la passò nell'apparecchio e controllò i dati sullo schermo. Poca roba. Il personaggio aveva sul suo conto circa 4 stipendi mensili medi, e il sistema riferì che non aveva altri soldi in altri conti. Così trasferì 1/4 della cifra sul conto dell'Armata dedicato a quelle estorsioni. Lo scontrino uscì. Il Nero lo prese e lo diede assieme alla carta di credito al proprietario, che spalancò gli occhi all'ammontare del prelievo.
Il nemico aprì la bocca per protestare. Il capitano lo fissò con calma. Il personaggio rinunciò e fece per voltarsi e andarsene con tutta la famiglia. Il poliziotto disse alle schiene: “ Se venite fermati dall'Armata, fate vedere lo scontrino, così non dovrete pagare ancora.”
L'automobile con tutta la famigliola bordo ripartì, passando davanti al tank. Il cannone gli seguì fedele per tutto il tragitto, finché non sparirono dalla sua vista.
Il Nero seduto annunciò agli altri due: “Ne sta arrivando un'altra. Fermi lì”
La macchina arrivò. Bella automobile, di marca straniera, piuttosto vecchia ma ben tenuta, con tanto di portapacchi aerodinamico. Unica nota stonata, una bacucca seduta nel bagagliaio.
Ne scese un tale ben vestito, in completo e cravatta avvocatizi. Anche la barba era tagliata corta. Anche i passeggeri erano presentabili. Un ragazzino e tre donne in vestiti normali, una giovane una anziana e una media, che però tradivano nel colorito sbiadito le solite abitudini. Tutti sorrisero di fronte al capitano, che non sorrise.
E quella, perché non scende?” Chiese il Nero, indicando la bacucca nel bagagliaio.
Il fecondatore rispose subito:” È la mia figlia adottiva. È un po' ritardata..” fece con tono accattivante.
Ah si?” chiese il poliziotto, dubbioso, e ordinò agli altri due Neri di condurla davanti a lui.
La bacucca venne fatta scendere, e condotta per mano davanti al tavolo. Traballava un pochino.
I due poliziotti si misero alle spalle di quello seduto
Si tolga il velo, per favore.
Disse gentilmente il Nero, guardando di sottecchi le reazioni dei nemici.
La bacucca alzò le mani inguantate e tolse la stoffa, rivelando la faccia di una negra, con un occhio gonfio e vari lividi su un lato del viso.
Il capitano si alzò lentamente in piedi e fissò il capofamiglia con sguardo terribile.
Ah! Questa sarebbe una figlia adottiva... negra (1)? E i figli adottivi si picchiamo in quel modo?
I nemici tremolavano... il capofamiglia abbozzò una reazione.
È la serva... non so cosa gli sia capitato...”
Ci prendi per imbecilli?
Io...”
Chiudi il becco, bastardo! Adesso, spogliatevi!”
Che... che cosa?”
Credi che non sappiamo della roba che avete addosso? Muovetevi!”
Il capofamiglia prese un'espressione attonita.
Ma...”
SILENZIO! NON CI METTIAMO NIENTE A SPOGLIARE DEI CADAVERI!”
Così avvertiti, i nemici iniziarono lentamente a sbottonarsi i vestiti.
Il Nero si rivolse alla serva.
Lei vuole chiedere asilo?”
As...ilo?” articolò a fatica. “cosa vuol dire?”
Che smette di fare la schiava a questi qua.”
La giovane donna rivolse uno sguardo di puro odio alla famigliuola nemica.
Non voglio più vederli!” sibilò.
Molto bene.” disse il poliziotto. “Accompagnala dentro, in modo che si riposi prima che arrivino a prenderla.” ordinò al Nero disarmato.
Nel frattempo, i nemici erano arrivati alle camicie, e sembravano piuttosto restii a togliersele.
MUOVETEVI!”
Abbaiò il capitano. I nemici sussultarono. Con estrema lentezza, si tolsero le camicie. Apparvero delle specie di panciotti spessi. La fattrice più giovane iniziò a frignare.
Toglietevi quella roba, e mettetela lì dentro.”
Disse il poliziotto, indicando il barile a fianco del tavolo.
Il fecondatore più vecchio fece una faccia come se si sentisse ferito nella dignità.
Questi … questi sono i nostri soldi...”
Contrabbando di valuta o preziosi. Devono essere confiscati.
Non è giusto!! NON E' LEGALE!”
Rispose il tipo, ritornando a essere un avvocato.
Questa è la tassa perché possiate attraversare il territorio dell'Armata, senza essere ammazzati. Vuoi protestare?
Chiosò il capitano. Del tutto inavvertitamente, il Nero armato mise il proiettile in canna, con un'espressione felice.
I nemici ondeggiarono spaventati. La vecchia si orinò addosso.
Il capitano restò impassibile.
Ci fate perdere tempo. Se volete, vi sequestreremo la macchina e tornerete in città . O potete anche cercare di raggiungere il califfato a piedi...
Il fecondatore più vecchio si tolse il panciotto con rabbia, e lo scagliò nel barile. Gli altri seguirono il suo esempio. Nel frattempo, il Nero femmina era tornata.
I nemici, in canottiera e furenti, volsero le spalle per andarsene.
Aspettate... la carta di credito per favore.
Chiese in tono assai urbano il capitano.
L'avvocato lo guardò come gli sprizzasse il fumo dalle orecchie.
COSA?
Quello era contrabbando. Questo è il pedaggio.
Il nemico era ormai aldilà dello sbalordimento... con espressione sconvolta porse la scheda all'ufficiale.
Nome e cognome
Dopo aver completato la procedura, e prelevato metà di quello che c'era nel conto, il poliziotto gli porse card e ricevuta. Il nemico guardò la cifra e sbiancò. Mormorò alcune parole a bassa voce.
A sentirle, il giovane nemico reagì. Cercò di girare attorno al tavolo e di aggredire il capitano. Il Nero femmina lo prevenne sferrandogli un terribile calcio al basso ventre. L'idiota si raggomitolò a terra, frignando. Gli altri erano tenuti a bada dal Nero armato.
Prendete quella merda e andatevene.”
Concluse l'ufficiale, impassibile.
Mormorando in modo incomprensibile, la famigliola raccolse il caduto e si trascinò alla macchina.
Mentre l'automobile passava davanti al blocco, si udì una voce possente che lanciava una maledizione. Il Nero armato lasciò partire una scarica di cinque colpi, piuttosto alta. Il proiettili passarono sopra l'abitacolo, e il guidatore fece una falsa manovra. La macchina strisciò la fiancata contro lo sbarramento in cemento, scassando la carrozzeria, senza fermarsi. Si sentì il motore imballarsi mentre il conducente premeva l'acceleratore. Sbattendo da un blocco di cemento all'altro la macchina si allontanò.
Imbecilli” Commentò il capitano a mezza bocca.

...


I successivi esami fisici rivelarono che la ex schiava era infibulata e incinta. Quando le fu ventilata la possibilità di abortire, la giovane donna diede entusiasticamente il suo consenso.


Note:

(1) nella società nemica, i negri, credenti o non, occupano sempre gli ultimi posti.

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