domenica 19 maggio 2013

sketch di un romanzo/sceneggiatura/fumetto da fare.Trattamento della ciccia. Riciclo.


Quattro grossi mezzi incolonnati , simili a autoarticolati cingolati, si muovevano lentamente sulla strada. Erano molto strani, perché ai fianchi dei rimorchi erano appesi dei robot ruotati con un alto corpo e delle lunghe braccia. Tutte le macchine, autoarticolati e robot, erano dipinti di bianco e sfoggiavano il logo del riciclo. Il convoglio si fermò.

Il Supervisore scese dalla prima motrice e diede un’occhiata in giro.
Rimuginò un attimo.
È un buon posto” Sentenziò.
Il “buon posto” era stato la zona di una piccola battaglia tre giorni prima. Cadaveri e veicoli nemici giacevano dispersi attorno a degli edifici diroccati. I caduti e i mezzi danneggiati dell’armata erano stati subito soccorsi e recuperati. I nemici erano stati lasciati a imputridire. Del resto, l’esperienza aveva insegnato che aiutare i nemici feriti era di solito controproducente o al peggio, suicida. Quindi, era meglio lasciare che il problema di risolvesse da .
Il convoglio era fermo. A un cenno del Supervisore, i robot furono calati dai mezzi e si avviarono sferragliando. I guidatori scesero e si accesero una sigaretta.
I robot si diressero sui primi cadaveri, scacciando via i corvi, grassi e torpidi.
Iniziarono metodicamente a raccogliere i corpi con le braccia simili a rebbi. Sulle prime, sembrava una parodia meccanica della pietà di Michelangelo, con dei Cristi in divisa. Ma quando i robot accumularono più corpi fu evidente che si trattava di pura raccolta rifiuti. I robot raccoglievano almeno 4 cadaveri prima di tornare al rimorchio, dove li scaricavano nell’apertura posteriore. Da lì iniziava il trattamento. I corpi erano smistati in piccole celle a prova di esplosione, dove dei manipolatori, simili a piccole gru, gli asportavano progressivamente le eventuali armi e la minuteria metallica. Successivamente, i manipolatori tagliavano e asportavano i vestiti e le calzature, lasciando il cadavere nudo. A questo punto, scendevano delle seghe circolari che dividevano il cadavere in pezzi standardizzati. Le fette risultanti venivano spinti in uno scarico.
Nello scarico, i tranci venivano dissolti in un liquame. Le ossa, più pesanti, scendevano sul fondo dove erano polverizzate. Il liquame veniva pompato in una cisterna.
Tutto veniva riutilizzato. Le ossa polverizzate come concime, e il liquame per l’industria chimica, come base per munizioni.
I conducenti assisteva indifferenti al lavoro delle macchine. Nemmeno quando un cadavere minato esplose, si scomposero più di tanto.
Dopo un’oretta, i robot avevano raccolto tutti i cadaveri alla vista. Nessuno dei robot si avvicinò ai tank o ai veicoli. Invece, spinti dai loro sensori odoriferi, si accalcarono attorno alle costruzioni. Il supervisore digitò un ordine sul pad di controllo. Un robot più piccolo scese da un camion, e sferragliò verso le costruzioni. Alcuni robot tornarono indietro verso i loro camion. Un uomo si avvicinò al controllore.
“capo, non raccogliamo niente dai carri?”
“Ah già, tu lavori da poco. No, i veicoli non li tocchiamo, perché è probabile che siano stati colpiti da proiettili all'uranio impoverito.”
“E le case?”
“A quello ci pensa il piccolo. Anzi, guarda qua.”
Affermò porgendo il pad.
Il novellino lo afferrò e guardo le immagini trasmesse dalla telecamera del piccolo robot.
La macchina entrò nella prima costruzione, parzialmente demolita. L'immagine mostrava cadaveri di soldati nemici sforacchiati e bruciacchiati. Il piccolo robot afferrò il primo e cominciò a trascinarlo verso l'esterno. Quando lo ebbe portato all'esterno, un altro robot più grande lo raccolse.
Il novellino assistette a tutta la pulizia. Dopo aver ripulito la stanza , il piccolo robot si inoltrò nel fabbricato. In una stanza, il robot, trovò qualcosa d'altro. Un mucchio di abiti larghi a terra.
CAPO!.. e questo cos'è?”
Il Supervisore diede un'occhiata annoiata.
È una donna.”
Ma perché era lì?”
Mica le lasciano andare via da sole... forse viveva lì e non aveva un proprietario.”
Il novellino assunse un'espressione interrogativa.
Il Supervisore credette di dover spiegare meglio.
Se c'è un parente maschio che l'accompagna, solo in questo caso, una femmina può andarsene da casa sua, ecchecazzo! Da sola farà sicuramente la puttana.”
Ma...”
È quello che credono loro, mica noi... magari quella povera crista si faceva solo i cavoli suoi.”
La telecamera inquadrò una culla.
CAZZO!”
Strepitò il novellino.
Calma...”
Disse il Supervisore guardando i dati sullo schermo.
Non c'è niente di vivo, là dentro.”
Buon Dio...”
Non credo che Dio c'entri molto in questo... sono stati loro a ucciderlo, impedendo alla madre e a lui di andarsene...”
Il Supervisore prese il pad dalle mani del novellino, e diede qualche comando.
Il piccolo robot elevò la testa per guardare dentro la culla.
Sullo schermo apparve una piccolo corpo immobile e livido.
L'uomo digitò un altro comando.
Dopo pochi secondi, un'esplosione fece crollare una parte della costruzione.
Il Supervisore assunse un'espressione disgustata.
Lo sapevo....” mormorò.



Questo è quello che intendo per GUERRA TOTALE.



5 commenti:

  1. " Da lì iniziava i corpi erano smistati in piccole celle a prova di esplosione" ??? Secondo me hai sbagliato il copia e incolla di due frasi...

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  2. una cosa per i miei 12 lettori: l'idea di questo sfruttamento industriale dei rifiuti mi è venuta quando ho letto dell'assedio di Plevna. http://it.wikipedia.org/wiki/Assedio_di_Pleven
    Una cosa che la storia ufficiale non dice è che un anno dopo la battaglia una compagnia inglese comperò (!) e raccolse gli scheletri dei morti turchi e inviò 5 navi cariche di ossa in Gran Bretagna... gli eroici combattenti turchi servirono per fertilizzare i campi nell'isola.

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  3. La storia delle ossa umane trasportate attraverso mezza europa e usate come fertilizzante mi sembra molto pulp e decisamente implausibile. Hai qualche fonte?

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  4. l'ho letto su questo libro: http://www.amazon.com/I-Signori-Del-Corno-Doro/dp/B000K7MQ2I

    su google ho trovato questo: http://www.ebooksread.com/authors-eng/irving-montagu/camp-and-studio-hci/page-16-camp-and-studio-hci.shtml

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