Sei
mesi e due giorni dopo dopo il ritorno al servizio attivo (Retrovia,
campo di riposo reggimentale).
Colloquio
diagnostico informale sul soggetto
45600678,
da parte del comitato decisionale, formato dallo psicologo di
supporto personale, dall'analista reggimentale e dal Homme
Sante
per i problemi psicologici della Divisione. (Trascrizione romanzata
dell'evento scaricato dalla memoria dell' Homme
Sante)
(Documento
Classificato CV40)
Si
sarebbe potuto chiamare un vertice dell'inconscio. Lo psichiatra
reggimentale, il supervisore psichiatrico divisionale e il “Uomo
santo dei folli” (9) si erano incontrati per decidere sul caso
della Sig.ina “Strappo”.
Erano seduti attorno a un tavolino in una caffetteria da campo,
davanti a delle tazze di caffè dimenticate. Mentre
lo Homme
Sante
leggeva sul pad le fasi finali del rapporto, lo
psichiatra e il supervisore erano impegnati in una fitta
conversazione.
“Alberto,
te l'ho detto. Per me, il soggetto sta evolvendo, e male! Da B2 è
diventata una B1, e rischia di diventare una A.”
“Con
quello che ha passato, è il minimo. Non è detto che una A non ci
possa servire, Flora”
“Non
è questo il problema principale. Si sta incattivendo contro il
mondo, non solo contro il kakkidiame...”
“Uhmmm...
questo non va per niente bene..., ne sei sicura?”
“È
sul rapporto. Nell'ultimo mese, ci sono stati due episodi di abuso di
potere da parte del soggetto su due sottoposti, e un litigio, quasi
sfociato in rissa... le giustificazioni che lei ha dato rilevano un
certo livello di paranoia. Temo che possa diventare pericolosa per
gli altri...applicando i suoi ultimi dati alla “teoria della
catastrofe” si evince una tendenza a una probabile esplosione
psicotica....
“
Il
sant'uomo alzò gli occhi dallo schermo e fissò i suoi
interlocutori. Era un uomo grassoccio, con una mente acuta e
profonda, in contrasto con il suo aspetto fisico.
Calò
il silenzio.
L'analista
reggimentale, una donna sui quaranta, alta e secca, parlò con voce
bassa.
“Allora,
siamo tutti d'accordo che il soggetto rappresenta un pericolo
potenziale...”
Lo
psicologo di supporto, un uomo con occhiali tondi e un'espressione
distratta, rispose.
“Su
questo non ci sono dubbi. Il fatto è che dobbiamo trovare una
soluzione”
“Potremmo
mandarla in licenza, e poi in congedo.” Affermò la donna.
“Non
è la soluzione giusta. Vuol dire solo lavarsene le mani. E poi, il
soggetto ha già rifiutato il congedo”.
“Ammesso
che cerchiamo di risolvere il problema, come facciamo?”
“...
hai ragione... non esistono precedenti studi o letteratura su un
problema del genere...”
Il
sant'uomo sogghignò in modo ironico... lo divertiva, vedere gli
psicologi ammettere di non sapere che fare.
“Beh,
io sono qua per questo... il bello di questo mio mestiere è che
posso permettermi di sperimentare...Lei dottoressa, ha qui una
registrazione emozionale del soggetto... me la dia.”
Senza
emetter verbo, la donna gli passò una scheda neuro. L'uomo
grassoccio la infilò nella presa intra cranica che aveva sulla nuca.
Davanti
ai suoi occhi apparve un diagramma a torta, con spicchi di diverso
colore. Pensò un comando, e assaporò il sentimento dello spicchio
più grande. I filtri neuronali diminuivano l'intensità della
sensazione... se quello che provava la persona analizzata era il
calore di un incendio, l'homme santee percepiva solo il tepore di un
fiammifero.
Assaporò
questa sensazione protendendo e retraendo le labbra, come un
buongustaio. Quando pensò di aver capito cosa significasse, se ne
distaccò. Considerò che questo sentimento costituiva il 70% del
complesso. Agli altri spicchi dedicò un tempo limitato, un piccolo
assaggio.
Estrasse
la scheda nera dalla presa, e la depose sul tavolino. Prese una
salvietta di carta e iniziò a strapparla con aria assorta, senza
vedere niente davanti a sè. I due psicologi rimasero in silenzio.
Sapevano che stava digerendo e elaborando i dati.
Continuò
così per qualche minuto. Dopo la prima salvietta, ne venne
sminuzzata un'altra.
Il
sant'uomo si fissò le mani vuote e rivolse lo sguardo ai suoi
interlocutori.
“...
Cerchiamo di giungere al punto... Il caporale Strappo, secondo il suo
parere, Capitano ***, sta iniziando a allargare la sua aggressività
ai commilitoni, invece di rivolgerla esclusivamente sui kakkid...
Non è possibile farla diventare un cybe, dato che non ha i
requisiti fisici necessari, e non è adatta psicologicamente. E
sembra che non ne abbia l'intenzione. Non si può congedarla, dato
che sarebbe come mettere un cane rabbioso tra dei conigli, e perché
Lei non lo vuole... “
Fece
una pausa , scrutandoli in faccia.
“Quindi,
dobbiamo risolvergli il problema che l'ha ridotta così.”
La
donna in uniforme appariva incerta.
“Il
trauma? Dice questo?”
“Esatto”
Il
supervisore si strinse il mento con le dita.
“E
come potremmo fare?”
“A
quanto pare, i suoi sentimenti sono una mescolanza di odio e di sensi
di colpa... odio generico e senso di colpa specifico
...sostanzialmente,
mi dà l'impressione che questa ragazza tenda a darsi la colpa di
quello che è successo... di essere stata troppo buona e fiduciosa...
ma c'è una censura, una rimozione."
“Quale?”
“Ci
sto arrivando...negli ultimi test ha dimostrato una tendenza violenta
verso le figure infantili, no? una cosa che prima non aveva."
L'analista
reggimentale annuì.
“Ecco
la rimozione... la nostra ragazza non riesce a ammettere, nemmeno a
sé stessa, che odia alla
follia chi l'ha ridotta così...il minikakkid è il suo motore
primo (10)”
“Il
ragazzino che gli ha gettato l'acido in faccia?”
Chiese
la psicologa , leggermente confusa.
“Si”
L'altro
uomo era indeciso. "Sta
parlando di una interazione con il motore primo? ma.."
"Non
è il termine giusto. Lo stronzetto non è realmente il motore
primo della nostra ragazza. È solo un incidente. La ragazza ci
andava bene..."
Alzò
le dita e fece il segno delle virgolette.
"...Prima
che questo stronzetto gli gettasse l'acido in faccia."
La
donna in uniforme restava dubbiosa.
“Lei
pensa che un'azione del genere risolverà il problema?”
“Beh,
se tutto il nostro lavoro sui cybe si
basa sull'evitare che incontrino il nemico singolo che odiano di più,
può essere vero il contrario, non crede? A noi,
la ragazza serve come era prima, non
come è diventata adesso.”
Il
supervisore apparve convinto dal ragionamento.
“hmmm....
il minikakkid in questione è stato identificato, in
effetti... fatemi cercare un attimo.”
Affermò,
e cominciò a armeggiare col computer palmare.
Sollevò
gli occhi.
“Il
piccolo bastardo era riuscito a sfuggire all'arresto... però è
segnalato come ricoverato all'ospedale di *** per Febbre emorragica.
Gli ultimi dati lo danno per deceduto.
Chiederò
conferma.”
Concluse
il supervisore, con aria abbacchiata.
“Se
non possiamo mettere la mani sull'originale, possiamo creare uno
scenario per la “macchina dei sogni” (11) .”
“ Si...
questo lo possiamo fare... l'incidente è stato riversato dalla
“pillola” (12) del soggetto.”
Approvò
la donna.
“Dobbiamo
avere uno costrutto credibile... metta subito all'opera i suoi
migliori sceneggiatori...”
Ordinò
l'uomo santo, rivolto al supervisore.
“Ci
vorrà anche un virgilio (13) ”
Interloquì
la donna.
“Ne
è certa? “
Chiese
“Si.”
“Chi
è il suo Cybe ?”
“Blackjack.”
“Ah
ah! Quel Birbante! Lo conosco bene, quel disgraziato... lo informerò
personalmente. Secondo lei, Colonnello, quando potrebbe essere
pronto il costrutto?”
“Direi
in una giornata...”
“Ventiquattro
ore, diciamo. La ragazza può essere prelevata domani sera per il
trattamento.”
“Ehm...
I superiori non faranno domande per il costo del costrutto?”
L'uomo
santo assunse un'aria grave :” Nessuno sarà lasciato indietro.
Vale anche nel nostro campo”
L'uomo
santo passeggiava nel “campo di riposo reggimentale”, suscitando
un fugace interesse nel soldati, tutti regolarmente in topless...
Notò subito Blackjack,
che , come al solito, esibiva una delle sue tremende magliette (14).
Anche lui lo vide, e gli si avvicinò a grandi passi. Il sergente
esordì così: “Cassius, vecchia bodrega! Porca puttana , sono
proprio contento di vederti! Vieni, ti offro un'ombra, un uischì, un
po' d'erba, coca , ero... chinotto...”
L'uomo
santo scoppiò a ridere , e si lasciò trascinare dall'amico.
Dopo
una chiacchierata e una bottiglia di chinotto ( Blackjack
conosceva benissimo i vizi del compagno) il
sant'uomo arrivò al nocciolo.
“Senti,
ho un lavoro speciale per te.”
“Ecchecazzo...”
brontolò il sergente “Avete tutti lavori speciali per me!
Non puoi darmi un lavoro normale?”
“Non
rusare, Jacch... in pratica non devi fare una bega.”
“Cioè?”
“Devi
accompagnare una ragazza nell'Altromondo (15)”...
Blackjack
si fece attento.
“Strappo?”
“Vecchio
mio, non sbagli un colpo...”
“Avevo
capito che stava sbroccando... ma che devo fare?”
“Semplice.
La vogliamo far incontrare collo stronzetto che l'ha vetrioleggiata,
e Lei farà quello che gli pare. Tu devi solo assisterla quando si
renderà conto di quello che ha fatto.”
“mmm...
la cosa più probabile è che gli tirerà il collo.”
“Già.
Ed essendo una brava ragazza, allevata a sani principi, si sentirà
in colpa. Tu devi evitare che si senta TROPPO in colpa...Dato quello
che hai passato, tu sei il più adatto”
“Ah!
Il mio passato mi perseguita...”
Lo
Homme Sante
sogghignò. Sapeva bene che il cinico veterano avrebbe fatto del suo
meglio.
Sei
mesi e quattro giorni dopo dopo il ritorno al servizio attivo
(Retrovia, campo di riposo reggimentale).
“Strappo”
aveva fatto fatica a addormentarsi. Per poco non aveva percosso un
sottoposto che aveva fissato troppo la sua faccia. Si era trattenuta,
ma la rabbia si era ingigantita, ed aveva risposto a monosillabi a
tutti quelli che gli avevano rivolto la parola. Si era addormentata
da qualche minuto quando venne svegliata da qualcuno che la scrollava
delicatamente.
Aprì
gli occhi, e vide la faccia di Blackjack.
“che
succ..” iniziò con voce assonnata.
“Devi
venire con me.” disse il sottufficiale a bassa voce.
“ma
...”
“Muoviti.
Ti aspetto fuori” Un ordine che non ammetteva repliche.
Mentre
il Sergente usciva dalla porta della piccola camerata, la donna si
alzò, al buio. Semi addormentata, la ragazza si mise addosso la
prima cosa che trovò, cioè la tenuta da combattimento. Senza
svegliare gli altri nei letti, entrò nel corridoio. Al buio, il
sottufficiale la prese per mano e la condusse fuori dal compound.
Strappo lo lasciò fare, stordita.
Fuori,
aspettava una jeep.
“Sali”
La
ragazza si accomodò sul sedile del passeggero. Si ri assopì quasi
immediatamente.
Blackjack
si
tolse un guanto trasparente dalla destra e lo infilò in una busta da
reperti, che intascò. Fissò la donna narcotizzata, abbassò
leggermente lo schienale , e gli chiuse la cintura di sicurezza. Salì
al posto del conducente.
Al
posto di controllo, la guardia si limitò a controllare il palmare
con l'autorizzazione che il sergente gli porgeva. La jeep uscì dal
campo.
…
“Sveglia...
sveglia.”
Strappo
si svegliò quasi di soprassalto. Il sottufficiale gli stava
scrollando la spalla.
La
ragazza si guardò attorno, ancora intontita. Era seduta nella jeep,
con la cintura allacciata. Era ancora notte, e si trovavano in aperta
campagna , vicini a un solitario container militare.
“Dove
siamo?”
“Non
ha importanza. Scendi.”
La
donna si slacciò la cintura e si stiracchiò, intorpidita.
Il
sergente era entrato nel container. Si sentì una specie di lamento.
Dopo pochissimo tempo,uscì dal contenitore, chiudendo il portello
dietro di sé.
Strappo
era in piedi vicino alla jeep, incuriosita. Blackjack gli
fece un gesto. Vieni qui!
Mentre
lei si approssimava , il cybe accese un toscanello. Articolò
le parole, una per una, tra zaffate di fumo.
"Qua
dentro c'è un regalino per te. Hai tempo un'oretta per farci il
cazzo che ti pare. Qualsiasi cosa succeda, tu non sei mai stata qua,
e nemmeno io."
E
aprì la porta del container.
La
donna entrò, ancora stupita. il sergente gli richiuse la porta alle
spalle.
La
luce all'interno era spettrale, livida. L'aria puzzava di merda e di
panni sporchi. C'era solo una branda con un paio di manette
penzolanti. Seduto sul materasso lercio, un minikakkid si fregava un
polso.
La
giovane donna lo fissò. Spalancò gli occhi come piattini.
"TU!
SEI TU... porco bastardo..."
Alitò
sconvolta.
Il
nemico minorenne la guardò a sua volta, e emise un guaito da bestia
braccata.
Con
un balzo da tigre, la ragazza gli saltò addosso.
Schiacciandolo
sul materasso, gli mise le mani attorno al collo.
“Bastardo...
rottinculo... merdoso...”
Biascicò
la ragazza, mentre il ragazzino si mise a strillare.
La
morsa si strinse.
La
vittima cominciò a gemere, poi a ansimare, colpendo coi pugni
ridicoli le braccia della sua carnefice.
La
donna non gli badava, i denti scoperti, la fronte aggrottata e gli
occhi folli.
Il
minikakkid smise di agitarsi. Le braccia scivolarono molli sul
materasso. Nel tentativo di respirare, tirò fuori la lingua in modo
grottesco.
L'
ansimo divenne sempre più flebile.
Gli
occhi della ragazza persero la loro fissità, tornando umani.
La
testa fece uno scatto indietro. Le mani si sciolsero.
La
vittima emise un respiro che sembrava provenire da un pozzo
profondissimo.
La
ragazza si sedette sul letto e si fissò le mani, come se le vedesse
la prima volta. Le guardò bene, girandole davanti e dietro, come due
oggetti nuovi.
Come
una sonnambula, scese dal letto e si allontanò camminando
all'indietro. Sbatté contro una parete metallica.
La
porta si aprì immediatamente. Apparve Blackjack che la
trascinò fuori, senza degnare di uno sguardo il corpo sul letto.
Il
sergente chiuse il portello. Strappo continuava a guardarsi le mani,
incantata.
L'uomo
le appoggiò le mani sulle spalle e la scrutò bene in faccia.
“Strappo..
ehi... Strappo...”
La
nominata lo fissò senza vederlo.
“Stai
bene?” chiese ansiosamente.
“Ce
l'avevo... lo stavo azzerando (16)... perché non l'ho fatto??”
I
bellissimi occhi verdi della giovane si agganciarono agli occhi scuri
del cinico veterano.
“Perché?”
una domanda esistenziale. “Perché non l'ho ucciso?”
Per
un lungo attimo, ognuno si specchiò nello sguardo dell'altro.
“Non
l'hai fatto perché tu sei una persona buona.” Rispose
Blackjack scandendo pesantemente le parole. “Schiacciare
quella merda ti avrebbe solo sporcato di più, figlia mia … quelli
che hanno messo l'acido in mano a quella mezza sega , volevano
proprio questo... farti sentire lurida, come sono loro.”
Il
mezzo viso della giovane donna espresse un immenso stupore, poi
comprensione, poi dolore. Iniziò a piangere, e si abbandonò sulla
spalla del sergente. Pianse e poi urlò, con un dolore che veniva
eruttato da un abisso profondo.
Le
due figure rimasero abbracciate a lungo. La donna gemette, pianse, si
acquietò. Tra i singulti, tirava su col naso come una bambina.
“Andiamo
via. Voglio andare via.”
Disse
con voce rotta.
Salirono
sulla jeep. Il caporale tremava come una foglia. Appena si mise sul
sedile, si assopì.
L'ultima
nebbiosa cosa che ricordò, fu il rumore dell'accensione del motore.
Blackjack
aprì gli occhi e si sollevò a mezzo dal lettino. Lo Homme Sante
staccò dalla presa intracranica il connettore e fissò con aria
grave il sergente.
“Come
è andata?”
Chiese
il sergente, con i cavi che pendevano dall'elmetto per la realtà
virtuale.
“Bene.
Molto bene. Lo senti anche te, che la ragazza adesso è più
tranquilla.”
Il
sottufficiale si volse verso il contenitore che racchiudeva la
giovane donna.
“Si.
È vero”.
La
tensione che stagnava nella sala per la realtà immersiva si sciolse.
Gli operatori alla consolle iniziarono le procedure di spegnimento.
Un addetto si avvicinò al lettino del sergente e gli tolse
lentamente l'elmetto.
Blackjack
poggiò i piedi per terra e si stropicciò la testa rasata.
“Tutto
quello che potevano fare, per il momento, è stato fatto. Adesso
tocca a lei. Riportala tra la sua gente, Maurizio”
Concluse
l'Uomo santo.
Due
mesi dopo l'evento virtuale.
Rapporto
del Tenente Colonnello
*** (Ufficiale comandate primo battaglione 1° Div.).
Il
Caporale Maggiore Eleonora Vassari matr. 69799001
(sopr. Strappo) ha effettuato richiesta di remissione del
Credito a Lei precedentemente accordato. In accordo con il garante
Sergente Maggiore *** *** matr. *** (sopr. Blackjack)
la sua richiesta è stata accolta.
(9)Gergo
per il Decisionista nel campo psicologico-psichiatrico.
(10)
Il “motore primo” è il singolo nemico che il soggetto odia di
più. Di solito è un termine usato per i “testimoni” .
(11)La
macchina dei sogni è il sistema di realtà virtuale a immersione
totale. Produce una illusione indistinguibile dalla realtà.
(12)Chip
intracranico.
(13)
Una persona che partecipa alla simulazione, ma restando cosciente che
si tratta di una allucinazione. Ha funzione di supporto per i
“viaggiatori” non consapevoli .
(14)
Sulla maglietta nera era scritto in caratteri d'oro:
A
volte lo facciamo per $oldi
A volte lo facciamo per Sfizio
Mai per Noia.
UCCIDERE
& DISTRUGGERE
É
il nostro lavoro, e lo
(15)
Termine gergale per realtà virtuale
(16)
Ucciderlo
Sarebbe bello se gli eserciti facessero veramente cosi'! Dei miei amici sono tornati dal VFA/VFB ridotti a cessi umani, l'esercito ovviamente se ne e' sbattuto altamente i coglioni. Solo un paio di appunti: primo, hai fatto un poco di confusione tra "gli" e "le". Secondo, non sapevo che fosse possibile rifiutare il congedo, a quanto so io se l'esercito non ti vuole piu' tra le palle non c'e' niente che si possa fare.
RispondiEliminaahr ahr ahr! il MIO esercito è un organismo un po' diverso da un esercito attuale... i soldati sono superaddestrati e sono relativamente pochi... in queste condizioni, un operatore costa moltissimo, e il sistema ha tutto l'interesse a tenerlo negli organici a tutti i costi. Poi, il congedo è stato "offerto" alla signorina, non "imposto"... soprattutto perchè non vogliono inserire un possibile "superpredatore" o disadattato nella società civile, senza averne disattivato la pericolosità.
RispondiElimina...
sigh... gli "gli" ecc. sono le mie bestie nere! :)
Come se all'esercito fosse mai sbattuto qualcosa di cosa andava a scaricare nella societa' civile... Ricordo un mio amico di famiglia, sergente maggiore dei para', mandato in Libano e tornato ridotto a una bestia selvaggia. E dire che si trattava di un para', ossia uno per il cui addestramento sono stati spesi un mare di soldi e di tempo. Se avessi visto come e' tornato avresti detto "meglio senza una gamba che ridotti in questo stato!"
EliminaL'esercito Italiano è specializzato in queste cazzate... avevo sentito di un altro parà, superspecializzato, buttato fuori negli anni '90 perchè CONVIVEVA con la sua fidanzata... cos'e pazz!
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