giovedì 26 maggio 2016

Reconquista (Operazione Grandine) Ali rotte.

Pattuglia Danguard e Drone madre BL-175. 12.000 m sopra Costa nord ovest, in rotta sud-ovest . Ore 14.39.

Il portatore iniziò a recuperare i droni. Nel ventre del cargo,  i piccoli aerei vennero riforniti di carburante e munizioni con disumana efficienza. Sepolte nei corpi d'acciaio arroventato, le coscienze dei Ritter pregustavano la possibilità di uccidere di nuovo.

Calumet 1 e Missilista, GPS coord. Sopra costa settentrionale grande isola Nord, 10.000 mt. Ore 14.55.

Gli equipaggi dei due  E-350 guardarono quasi intimoriti il Missilista che si avvicinava. Con una cauta manovra , gli si affiancarono. Gli uomini si fissavano dai finestrini e dagli abitacoli, quasi stupiti che a quelle sigle e nomi corrispondessero persone vere. 
Raggi laser lampeggiarono, e gli spandi-fumo si spostarono qualche km davanti al colosso. La nuvola di disturbi avvolse fittamente i tre velivoli. 


Drone madre BL-175. Circa 5 km a est costa grande isola Nord, 10.000 m. Ore 15.01

Il grande drone avanzava placidamente, impassibile. I radar dei caccia nemici non avevano ancora sfiorato la sua pelle, ma i sistemi erano in massima allerta.

Comando tattico aeronavale, sala operativa. Territorio della Repubblica. Ore 15.05

I grandi schermi mostravano che il balbo nemico seguiva una rotta parallela a quella del BL-175, fuori dalla portata delle difese aeree delle grandi isole.
“Mmmh... evidentemente, non vogliono prenderle dagli isolani...” 
Osservò l'Ammiraglio. 
“Può anche darsi che rinuncino … non è detto che il gioco valga la candela, per loro...”
Affermò la Draunara.
“Per loro no … Ma per noi?”
Rispose il responsabile, con l'aria di parlare a sé stesso. 
I due si fissarono.
“Intende provocarli?”
“Nove dronecaccia, per noi, valgono molto meno di nove loro piloti, senza parlare degli aerei...”
Prima di rispondere, la donna diede un'occhiata allo schermo con le cifre rosse e nere. 
“Vuole sbancare, vedo … lei è peggio di un usuraio.”
Esclamò con ammirazione. 
“Sono d'accordo. Facciamone a pezzi qualcun altro.”
“BL-175 , sganciare i caccia e attaccare lo stormo nemico!”
Ordinò l'Ammiraglio, con enfasi inconsueta.

Aeroporto militare di ***  (nessun nome in codice) sede gruppo difesa aerea “Kamikaze” (Armata di Cielo) Territorio della Repubblica. Sala Ritter.  Ore 15.06.

I Ritter dello stormo Danguard entrarono in agitazione. Agitazione allegra, però.

Amuro Rei : “Dobbiamo fare un attacco suicida? Io preferisco l'ATTACCO SOLARE, ma mi va benissimo!”
Haran Banjo : “EHI! M'hai rubato la battuta! Bastardooo … (con tono bassamente trionfale)”
Alcor : “ Beh, è un sacco che mi sono iscritto ai kamikazzi … VIVA LA MUERTE!”
Jimi Orion: “ Viva la muerte, certo. Loro, però!! Ricordatelo, pistola!”
I restanti si produssero in omeriche risate. 

Drone madre BL-175. Circa 5 km a est costa grande isola Nord, 10.000 m. Ore 15.08

Iniziarono le operazioni di rilascio dei dronecaccia. 
Appena furono usciti tutti, si raggrupparono e si gettarono verso i nemici a mach 5.

Calumet 1 e Missilista. Sopra interno grande isola Sud, 10.000 mt. Ore 15.19.

Il puntatore stava controllando la situazione mediante i dati radar che gli trasmetteva la difesa aerea delle grandi isole. Ad un tratto, cominciò a sacramentare.
“Ma che cazzo stanno facendo? ... il trasporto ha sganciato roba … dei caccia???”
Una pausa 
Tutti lo guardavano esterrefatti.
Ricominciò: ”I caccia si dirigono verso lo stormo nemico a … 5 mach? … che cazz... abbiamo dei futtuti suicidi nell'aviazione?”
Chiese con tanto d'occhi.
Il Capitano (della Riserva) Aldonisi era estremamente perplesso. 
“... vi assicuro che non so niente di portaerei volanti e di caccia a mach 5... davvero … ”
Disse, frastornato come tutti, rispondendo ai loro sguardi.


Stormo Danguard,  zona di mare tra la penisola e le grandi isole. 11.000 m. Ore 15.35.

I dronecaccia si avvicinavano alla massima velocità. I caccia nemici fecero a malapena a tempo a rilevarli e a lanciare maldestramente una scarica di missili. Solo un drone fu abbattuto (Ritter Char Aznable). In risposta, i droni spararono i loro Sidewinder. 15 caccia nemici furono messi fuori combattimento. Dopo due minuti, la formazione nemica si trovò addosso i droni. Iniziò immediatamente il dogfigth (1).  Nonostante la superiorità numerica del nemico, i droni erano avvantaggiati dalla loro capacità di virare a 7 g e dai cannoncini bi-canna da 30 mm. Il combattimento si trasformò in una mischia confusa.  Nove caccia caddero in fiamme, e un solo drone (Ritter Jimi Orion) venne abbattuto. Vista la mala parata, i caccia nemici cominciarono a fuggire. Il pilota di uno di loro era talmente in panico che si diresse a ovest invece che a est. I droni restanti li inseguirono per un breve tratto, poi si diressero verso il BL-175. 

Calumet 1 e Missilista. Sopra interno grande isola Sud, 10.000 mt. Ore 15.55.

La ciurma aveva assistito alla battaglia sullo schermo radar, e quello che avevano visto aveva aggiunto confusione a confusione. 
“Che razza di aerei sono?”
“Mai vista una cosa simile!”
“E io che credevo che noi fossimo l'arma più segretamente segreta!” (questo era il meccanico).
Il primo pilota era quello rimasto più lucido.
“Comunque, gli ordini non sono cambiati.”

Comando tattico aeronavale, sala operativa. Territorio della Repubblica. Ore 15.56.

“Sono veramente impressionata ...” Affermò la donna. Ridacchiò. “Quel coglione sta correndo in bocca alla difesa aerea s***a...” Disse indicando col dito il caccia nemico che aveva sbagliato strada.  “Perchè i droni non li hanno abbattuti tutti?”
“Sono i più avanzati che abbiamo... i Ritter hanno l'ordine di non sorvolare il territorio nemico”. Rispose l'Ammiraglio. “ Comunque, 24 nemici contro 2 velivoli nostri mi sembra un ottimo risultato.”
Rimasero entrambi in silenzio.
Sul grande schermo, il BL-175 stava abbandonando le spazio aereo delle grandi isole. 
L'Ammiraglio si prese il mento con la mano. 
“Se attaccano, dovrebbero farlo ora … tra poco, dovranno attraversare il nostro spazio difensivo per intercettarlo...”
“Non credo lo faranno... far decollare i caccia è stato un gesto irriflessivo... adesso, sanno che ci perderebbero troppo.”
Passarono così altri minuti.
La Donna si levò dalla sedia e prese il suo cappello.
Mentre il responsabile si alzava a sua volta, la Draunara parlò:
“Per me è ora di andare.  Ah, se è possibile, vorrei congratularmi direttamente con l'equipaggio del Missilista.”
“Vedrò quello che posso fare.” 
“Ottimo. Ammiraglio Manier, è stato un buon lavoro. Spero di rivederla in circostanze migliori”
Affermò, protendendo la mano.
L'uomo tese la sua. Una stretta forte, da pari.
“Per me è stato un onore lavorare con lei, Com.Op.Som.”
La donna sorridette come può farlo una tigre, poi volse i tacchi e si allontanò. 
Il responsabile la guardò andare via, poi volse gli occhi agli schermi.
Gli aerei erano entrati nello spazio difensivo della Repubblica, e un'ultima cifra rossa si era aggiunta alla somma superiore. 
Attese un momento, accarezzandosi la barba.
“Dichiaro conclusa l'operazione Grandine alle ore 16.37 . É ristabilita la normale programmazione operativa.” 
Ci fu un sospiro di sollievo generalizzato. 





Epilogo. 

Qualche giorno dopo, l'equipaggio del Missilista ricevette una visita inaspettata. Gli aviatori avevano appena finito un lungo volo di simulazione, quando trovarono ad attenderli sulla pista , in alta uniforme, due Alti Ufficiali dell'Armata di Mare, l'Ammiraglio Manier e il Com.Op.Som. Molto perplesso, l'equipaggio si mise sommariamente in fila sull'attenti.
Manier aprì un astuccio di velluto, e la Draunara ne trasse dei delfini dorati che appuntò sulle tute di volo degli avieri, sempre più confusi. Terminato il compito, si piazzò davanti all'equipaggio e parlò:
“ Signori, voi ci avete reso un grande servizio. I nostri, ora anche i vostri fratelli, della Orca silente riposano in pace, placati, in fondo al mare. Senza il vostro coraggio, e la vostra professionalità, questo non sarebbe accaduto. Quindi, noi vi accogliamo nella grande famiglia dei sommergibilisti. Noi sapremo aiutarvi come voi avete aiutato noi. Se volete, potete segnare i punti (1) delle navi che avete affondato.” 
Detto ciò, strinse vigorosamente la mano a ognuno. 
“E questo è un piccolo segno di apprezzamento da parte del comando aerotattico”
Intervenne l'Ammiraglio, mostrando una piccola cassa vicino a lui. 
Dopo di ciò, i due Ufficiali se ne andarono, maestosamente.
L'equipaggio era ammutolito. Cosa diavolo era successo?
Cominciarono a guardarsi in faccia e a fissare i delfini dorati, tastandoli. 
“Cosa sono?”
“Distintivi da sommergibilista...”
“Da subacqueo?”
“No, cretino. I sommergibilisti vanno coi sommergibili, non nuotano!”
“Vediamo cosa c'è nella cassa...”
Quando la aprirono, scoprirono due bottiglie a cranio del loro personale liquore preferito (il professore si rivelò un patito del Biccierin (!) ) e un plico di documenti. 
Il documento conteneva una spiegazione a sommi capi della “Operazione Grandine” e le fotografie dei marinai caduti nello A-101.  


(1) Segnare il punto : Rendere note le proprie “uccisioni”. Nel particolare, dipingere le sagome delle navi affondate sulla fusoliera. 

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