mercoledì 6 luglio 2011

Il primatista giapponese.

Non è molto conosciuto, ed è anche piuttosto poco pubblicizzato (chissà come mai...), il fatto che un Giapponese detenne il record di mass o spree murder (assassinio di massa) per qualche decennio.
Mentre i suoi compatrioti si distinguevano bravamente nella assai disdicevole arte dell’assassinio di massa oltremare (ma facendolo in divisa e contro extra-nipponici, erano giustamente esaltati e coperti), questo individualistico artigiano dello scannamento si produsse in una sola performance, la quale gli guadagnò una certa vituperata immortalità.
IL PERSONAGGIO
Il signor Mutsuo Toi nacque nel 1917 nel villaggio di Kamo delle prefettura di Okayama (tutt’oggi una zona rurale e scarsamente abitata). I suoi genitori, agiati agricoltori, morirono di tubercolosi quando aveva 3 anni di età, e lui e la sorella furono preso in carico dalla nonna paterna. La famiglia si trasferì un una frazione isolata del villaggio, in una casa con un passato inquietante (1). Le prime avvisaglie della tubercolosi si manifestarono nel 1923, e sembra anche che la nonna lo viziasse. La sorella era di 4 anni maggiore a lui, ed era la sua unica amica. Arrivata all’età di 18 anni, ella si sposò e andò a vivere col marito. Nonostante le frequenti assenze per malattia, il rendimento scolastico del ragazzo era buono. Arrivato ai 16/17 anni, divenne un assiduo cultore dello Yobai.
Lo Yobai (strisciare di notte), è una pratica sessuale dei giovani Giapponesi abitanti in zone rurali, consistente nell'introdursi mascherati nottetempo nelle case e nel praticare sesso con le donne ivi residenti (se consenzienti), per poi allontanarsi prima del levare del sole. È una antica tradizione, la quale era sia un metodo per l'iniziazione sessuale dei giovani, sia un specie di presentazione ufficiosa per i fidanzati (dato che i matrimoni erano organizzati dalle famiglie (2)), oltre a essere una soddisfazione sessuale ammessa per le donne mature, vedove o non sposate. A quanto pare, Toi aveva una preferenza per donne mature e mogli giovani di vecchi mariti, invece che donne giovani e nubili... bisogna considerare che il tradimento coniugale (se non ostentato), era un fatto essenzialmente privato e ristretto all’ambito familiare. Nulla a che fare coll’esasperato dileggio pubblico che si poteva subire nella Sicilia contemporanea (!).
I problemi per Toi iniziarono dopo la visita medica militare, effettuata all’età di 20 anni (1936). In Giappone i coscritti si dividevano in tre classi: A, B e C. I soggetti A e B erano abili e arruolabili, mentre i C erano scartati dalla leva, perché inabili per qualche motivo. L’opinione pubblica dell’epoca, fortemente militarista, considerava i soggetti C dei falliti, poco meno che paria (3). La sua manifesta tubercolosi lo declassò a C. Toi cadde in depressione.
La Haibyo (malattia ai polmoni) o anche Rogai (4) era presente in Giappone da secoli, ma con l’industrializzazione era diventata un’emergenza nazionale. Inoltre, a causa dei suoi peculiari sintomi, quali tosse con espettorato sanguigno e progressivo deperimento, era considerata una punizione divina, una impurità incurabile. Questo portava di solito a autentici problemi sociali, quali emarginazione del malato e disonore ai parenti.
Nella piccola frazione di 22 case dove Toi viveva, la notizia della malattia conclamata si sparse in un lampo. Nel giro di poco tempo, il giovane si ritrovò evitato di giorno, e rifiutato nottetempo dalle donne che prima lo accoglievano.
Da allora, egli cominciò a organizzare la sua vendetta. Chiese alla locale stazione di polizia la licenza di caccia, per poter acquistare un’arma. Ipotecò la sua casa con un usuraio per ottenere i soldi necessari. Dopo aver comprato un fucile da caccia, si allenò al tiro al bersaglio nella campagna vicino al villaggio. Una informativa della polizia registrò questo evento, e anche il fatto che girava per il villaggio con l’arma in vista. Per questo, gli fu somministrata dalla polizia una nota di biasimo. Gli fu anche tolto il porto d’armi, ma l’arma non gli fu immediatamente sequestrata e la nascose. Acquistò illegalmente anche una spada e due pugnali.
Il 20 maggio 1938 decise di passare all’azione. A quanto pare, solo per quella notte era garantita la presenza di due donne che risiedevano in altri villaggi, verso le quali Toi nutriva un certo astio.Per prima cosa, tagliò i cavi della linea elettrica e del telefono della frazione, lasciando l’area al buio. Gli abitanti erano abituati a simili interruzioni, e e rimandarono al giorno dopo la richiesta di manutenzione. Dopo la mezzanotte, Toi si preparò all’azione. Indossò la tenuta militare degli studenti, completata da fasce mollettiere, si mise in testa una curiosa bardatura con due piccole torce elettriche, appese un’altra torcia alla cintura, e prese tutte le armi che si era procurato. In tutto, sembrava che disponesse di un fucile da caccia, almeno 200 colpi, una spada, due pugnali.
UN FIGURANTE INDOSSA LA TENUTA DEL KILLER (FOTO DELLA POLIZIA)
Uccise la nonna mentre dormiva con un colpo d’ascia alle ore 1.40, “perché non fosse additata come la nonna dell’assassino” (5).
Poi uscì nelle Tenebre. 
A giudicare dalle fotografie dell’epoca, le case della piccola frazione erano separate da alberi e vegetazione. Non esistevano strade asfaltate o grandi sentieri.
Toi entrò nella casa più vicina, occupata da una famiglia di 5 persone. Sembra che il giovane avesse avuto una relazione sessuale con la moglie del capofamiglia, una donna di 50 anni, che fu uccisa per prima con la spada. Successivamente, trafisse silenziosamente i due figli maschi di 11 e 14 anni, e la sorella di 19. Il capofamiglia non era in casa, e sopravvisse alla famiglia.
Nella seconda casa usò il fucile, e uccise tutti e quattro gli occupanti, un uomo di 50 anni, due sorelle di 22 anni e una donna di 43 anni. I rapporti familiari tra questi erano piuttosto ingarbugliati, (o almeno la traduzione Google lo è, sigh!) e sembra che anche in questo caso, ci fosse qualcosa di sessuale tra le donne e Toi.
Nella terza casa, c’erano un’anziana settantenne, suo figlio ventenne e la moglie diciannovenne, e un nipote di 18 anni. La moglie era incinta di sei mesi. Il diciottenne tentò una reazione, ma fu abbattuto. L’unica che la scampò fu l’anziana, pur gravemente ferita.
Il quarto edificio era un ostello e ospitava 6 persone, divise nella famiglia del proprietario (60 anni) il figlio 19enne e la nuova moglie ventiduenne, e 3 donne di servizio di 22, 15 e 12 anni. Il proprietario, allertato dagli spari, si presentò davanti alla porta di casa, e il killer gli sparò a bruciapelo. Poi sparò nella casa, sembra senza entrare. Rimasero uccisi tutti gli esponenti della famiglia e le due cameriere di 15 e 12 anni. La donna di 22 anni riuscì a fuggire. Sembra che la moglie del padrone di casa fosse in particolare uno dei bersagli del raid.
Nella quinta casa, c’era una famiglia di 5 persone. Non è chiaro se Toi avesse programmato l’assalto a questo gruppo familiare, o se lo abbia attaccato perchè si è trovato davanti la casa.
Il nonno 86enne aprì un persiana, e fu abbattuto da un proiettile. I restanti familiari si barricarono in casa, e poi fuggirono, vanamente inseguiti da Toi. (A quanto pare, il killer cercò di ingannarli affermando che non aveva sparato lui..)
A questo punto, Toi si allontanò dal piccolo abitato, e si diresse verso due case leggermente discoste. Nella sesta casa, viveva un giovane ventunenne con la madre quarantacinquenne. Furono entrambi freddati. A quanto pare, gli spari e le grida non avevano svegliati.
Nella settima casa c’erano una coppia di anziani e la famiglia del figlio, più due nipoti. L’unica vittima fu la moglie del figlio di 65 anni. La casa aveva due piani, e alcuni esponenti della famiglia si erano rifugiati al piano di sopra. Sembra che Toi scambiò alcune parole con qualcuno degli abitanti, e se ne andò senza uccidere nessun altro.
Il killer tornò verso il gruppo principale di case, e si diresse verso l’ottava casa.
Là viveva una vedova 47enne con i due figli. Toi uccise la vedova e la figlia ventunenne. Il bersaglio principale, il figlio maschio di 28 anni (il quale era stato sposato alla donna 22enne uccisa nel quarto edificio), riuscì a fuggire.
Nella nona casa viveva una famiglia di 8 persone compresi gli anziani genitori. Furono uccisi gli anziani, la moglie trentaquattrenne del capofamiglia e il figlio di 5 anni.
Nella decima casa, la moglie cinquantaseienne del padrone di casa riuscì a impedire al killer di entrare, ma fu ferita da una fucilata. Morì d'emorragia in ospedale, mentre il marito e il figlio sopravvissero.
L’undicesima casa era piuttosto lontana dal centro abitato, e Toi riuscì a uccidere i due residenti, marito e moglie di 51 e 32 anni , nonostante il tentativo del marito di disarmarlo.
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In 90 minuti, Toi entrò in 11 case, aggredendo a colpi di spada e di fucile 33 persone. 28 morirono immediatamente, 3 rimasero gravemente ferite, 2 riportarono ferite leggere. Dei 3 feriti gravi, 2 morirono all’ospedale.
Da una sommaria analisi dei dati, sembra proprio che Toi abbia voluto imporre una punizione collettiva ai suoi vicini. Però è anche abbastanza evidente che su alcuni si accanì più che su altri. Lampante il caso della famiglia nella 5° casa, in cui è evidente che l’unica vittima è stata uccisa quasi per sbaglio, e il fatto che abbia parlato a alcune vittime senza poi ucciderle.
I dati in mio possesso non indicano quanti colpi sono stati sparati in quella terribile notte, e non spiegano chiaramente l’atteggiamento delle vittime. Si ha l’impressione che la gente abbia cercato più che altro di tenere l’aggressore fuori dalla porta di casa propria, più che provare a difendersi attivamente...
Del resto, tutti gli abitanti di quella piccola frazione si conoscevano dalla nascita, e non immaginavano che Toi avrebbe potuto fare una cosa del genere, sebbene sembra che qualcuno avesse informato la polizia dei suoi strani atteggiamenti.
Dopo aver avuto la sua vendetta, il killer abbandonò la piccola frazione.
Circa alle 3.00, Toi svegliò di soprassalto un uomo che viveva in un villaggio vicino, si fece prestare un foglio di carta e una matita e si allontanò, senza fargli alcun male. 
A questo punto, salì su una collinetta a circa 4 km di distanza a nord ovest della sua casa, scrisse un testamento simile a quelli che aveva lasciato in casa (7), si sedette per terra, si tolse la scarpa destra, impugnò la canna del fucile con due mani appoggiandola al petto, e spinse il grilletto con il pollice del piede, circa alle ore 5.00 (questa è la procedura di suicidio insegnata all’epoca dai sergenti dell’esercito nipponico).
Da un punto di vista antropologico, si trattò di un evento estremamente raro e eccezzionale, per la cultura giapponese. Non che i Nipponici siano particolarmente mansueti, anzi... però sono sostanzialmente degli introversi. Una battuta del film "Yakuza" spiega alla perfezione l'atteggiamento psicologico medio: "In America, se uno impazzisce, prende un'arma e esce in strada per ammazzare qualcuno. In Giappone, se uno impazzisce, si chiude in casa e si suicida...".
Il fatto che i due genitori morissero quando era piccolo e che la nonna successivamente lo viziasse, sembra aver interrotto il percorso educativo tipico del sig. Toi. I bambini giapponesi sono estremamente viziati fino ai 4 anni, poi subentra una certa rigidità nei comportamenti genitoriali. A quanto pare, il soggetto ha continuato a non avere limitazioni e rimproveri, fino a quando la comunità in blocco lo ha rifiutato, provocando in lui un estremo risentimento. Ma considerando che milioni di persone in Giappone erano tisiche, e milioni d'altre erano in qualche modo discriminate, la violenza rivolta all'esterno del sig. Toi è stata appunto un evento eccezionale, in quanto dirompente del rapporti ufficiali e consolidati, e accettati da tutti, anche dai discriminati ...
L’evento fu denominato incidente di Tsuyama (8) e assicurò al Giappone il discutibile primato di aver ospitato il peggiore assassino di massa, fino a quando un Koreano del sud, Woo Bum-kon, onorò il suo paese con una nuovo record di 57 omicidi nel 1982. 

PREGHIERA DEI PARENTI SULLE BARE DELLE VITTIME
(1) Alcune fonti in giapponese affermano che nell’edificio si fosse verificato un omicidio-suicidio 60 anni prima...
(2) La verginità della sposa non era tenuta in nessuna considerazione.
(3) Del resto, i nostri bisnonni dicevano: “Se sei buono per il Re, sei buono anche per la Regina”. In Giappone, ancora oggi, gli handicappati soffrono di un certo ostracismo sociale.
(4) Consumarsi e tossire. nome antico della malattia
(5) Come lasciò scritto nel testamento.
(6) Neanche quelli interni. Le pareti divisorie degli ambienti sono in carta.
(7) Ne aveva scritto due copie.
(8) I Giapponesi chiamano incidente qualsiasi accadimento dovuto all’uomo... sia esso una cosa infinitesimale con grandi risultati (incidente del vecchio lampionaio) sia una tentato golpe (incidente del 26 Febbraio ) sia l’inizio di una guerra (incidente del ponte Marco Polo)

8 commenti:

  1. Non resta che inchinarsi davanti alla grandezza dell'Oriente.

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  2. Ho avuto brividi di freddo alla schiena per tutta la lettura.

    In America, un'azione del genere la chiamano "to going postal" (da cui anche il videogioco Postal)... solo che qui la furia si è scatenata in relativo... silenzio.

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  3. post veramente interessante.
    credevo che le stragi di quel tipo fossero un fenomeno più recente.
    Ma lo yobai???
    anche questa è nuova!

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  4. @neuro.
    caro neuro, dato il tipo di vita che si conduce nei piccoli centri (tutti sanno tutto di tutti, si è sempre troppo vicini, non puoi sfuggire nell'anonimato) a me sembra strano che non ne succedano di più di queste diavolerie...
    la cosa strana, non giapponese, è che questo abbia ammazzato i vicini. è un atteggiamento più occidentale che nipponico... ma questo tizio era veramente diverso dagli altri.

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  5. @left
    più conosco i giapponesi di prima della guerra mondiale, più scopro che erano un popolo con pochi problemi riguardo la sessualità... come si vede, lo yobai serviva ai giovani per imparare certe cose senza guai (E SENZA SPENDERE ahr ahr ahr!) e alle donne, anche single, per avere una vita sessuale soddisfacente...
    un'altra cosa, i Giapponesi organizzavano pure delle gare tradizionali di meteorismo... mai visto gente con così poche inibizioni.

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  6. un'altra cosa, i Giapponesi organizzavano pure delle gare tradizionali di meteorismo... mai visto gente con così poche inibizioni.
    -------------------
    ROTFL
    ma come si chiamano?

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  7. ahi ahi mi becchi in fallo... era un'usanza dell'era tokogawa... dovrei fare degli studi approfonditi!

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