martedì 3 maggio 2011

Le conseguenze della fame.

Questo è un articolo che successivamente invierò a www.icsm.it. I commenti e le domande sono bene accette, e anche le critiche. le vostre puntualizzazioni possono servire come spunti di approfondimento o di variazione sull'articolo stesso.
VIII° parte...

Vae victis!

Il primo Ministro Australiano espresse chiaramente un’opinione diffusa tra gli Alleati: Il Kaiser ha portato la Germania alla guerra, “Però la Germania lo ha seguito non solo volontariamente, ma con entusiasmo. La colpa pesa sulle spalle di tutte le classi e di tutti i gruppi. Erano ubriachi di una passione bestiale, della speranza di conquistare il mondo – Junker, mercante e operaio, tutti speravano di dividere il bottino. Alla nazione tedesca, dunque, va imputata la responsabilità della guerra, e deve pagare la pena del suo crimine.”(54).
Con idee del genere (sarebbe interessante sapere cosa avrebbe detto Ludendorff di una Francia sconfitta) è comprensibile che il blocco sia stato mantenuto dopo l’armistizio. Il ministero della Guerra Britannico diffuse nel Febbraio 1919 un comunicato di questo tenore: “Poiché la Germania è ancora (corsivo dell’autore) un paese nemico, non è opportuno rimuovere la minaccia della fame con immediati e abbondanti approvvigionamenti alimentari. Tale minaccia è un’arma potente per le trattative in un momento cruciale”(55). La prosecuzione del Blocco trovava anche una sua certa giustificazione razziale (56). Nel Settembre 1918, un articolo su un giornale inglese, intitolato “gli Unni del 1940” (57), si augurava chiaramente che la fame attanagliante le donne tedesche incinte si ripercuotesse sui loro figli “I quali sono destinati a una vita di inferiorità fisica”. Il fondatore dei Boy-scout, Robert Baden-Powell, Eroe dell’Impero, espresse pubblicamente la sua soddisfazione “sulla rovina della razza Germanica” e sul calo delle nascite che avrebbe conseguentemente ridotto la popolazione Tedesca (58). O come scriveva un inviato del governo Britannico a Berlino dopo l’armistizio : “Nessun altro mezzo (la fame causata dalla prosecuzione del Blocco N.d.A.) avrebbe potuto essere più efficace per spezzare lo spirito di una nazione che rappresentava un pericolo per la civiltà europea. [...] Trascorrerà molto tempo prima che questa nazione possa essere considerata una minaccia per la pace. (59)”.Questa ferocia per interposto blocco era una particolarità di quelli che non combattevano, ed era una effetto dell’odio dei non combattenti verso i nemici (60). Il sentimento antigermanico era così diffuso nelle società anglofone, che le persone contrarie alla continuazione del blocco venivano zittite, non dai politici o dai militari, ma dai comuni cittadini. Quando la pacifista Jane Addams pubblicò sul periodico “Survey” la prima parte del suo dossier “Dopo gli anni magri. Impressioni sulle condizioni alimentari della Germania al momento della ratifica del trattato di pace”, la redazione del periodico fu sommersa da così tante lettere di protesta che l’autrice rinunciò al pubblicazione della seconda parte. Il futuro presidente americano Herbert Hoover fu costretto a giustificare il suo lavoro nelle organizzazioni di soccorso con il pamphlet “Perchè stiamo nutrendo la Germania”. Sembra che i Francesi non fossero afflitti da particolari deliri razziali, ma continuarono a proporre agli alleati l’occupazione completa della riva destra del Reno, l’occupazione del canale di Kiel e di Danzica, l’imposizione della censura e la chiusura della frontiera bavarese, misure che se applicate, avrebbero reso il blocco ancora più stringente (61). Il delegato della marina americana, più moderatamente, richiedeva di occupare tutti i porti tedeschi e le frontiere coi paesi neutrali. I militari della bassa forza, invece non condividevano affatto l’odio dei non combattenti e dei comandanti. I rapporti segreti dalla zona occupata britannica, rivelarono che i militari affermavano di non aver combattuto per vedere morire i bambini tedeschi di fame, dopo la fine della guerra, e che chiedevano di essere congedati perché non resistevano allo spettacolo dell’inedia dei civili ex nemici. Del resto, i comandanti Alleati meno ottenebrati si rendevano conto che la carestia e il disordine lavoravano per conto dei Bolscevichi.
 

(54) I corsivi sono miei. Sembra proprio che il Primo Ministro dicesse degli altri quello che pensava di sè stesso. Difatti questo sindacalista dei camalli di Sidney sarà il maggiore responsabile britannico degli esosi danni di guerra estorti alla Germania. 
(55) Ho trovato su un sito storico del governo britannico l’affermazione che la continuazione del blocco era voluta dagli alleati francesi... A quanto pare, in questi tempi politically correct, non è molto nice dire la verità. 
(56) Sembra proprio che i britannici dell’epoca si considerassero l’apice della razza bianca, quindi secondo loro, il non plus ultra dell’umanità. Nonostante tutto, non intrapresero mai degli effettivi genocidi statali, come invece fecero i tedeschi con gli Herero in Africa. 
(57) La data è addirittura profetica. 
(58) Un bel soggetto, questo tipo! Gran giocatore di cricket, animatore di scenette teatrali durante un assedio... Effettivamente, quando era comandante delle truppe inglesi durante la guerra Boera, ordinò la costruzione dei campi di concentramento per le donne e i bambini Afrikaans... a quanto pare era un seguace della guerra totale assoluta e del primaten della razzen Britanniken...un esempio di sportivo scarsamente sportivo. 
(59) Giustamente ricordava la pacifista inglese Ruth Fry in un articolo negli anni ‘30 : “Abbiamo dimenticato il blocco, mantenuto dopo la fine del conflitto per costringere la Germania ad accettare le nostre condizioni? Quando i bambini morivano di fame perché le loro sofferenze potessero indurre il paese alla sottomissione? [...] Ci dobbiamo stupire se, ora che quella generazione è cresciuta, il paese pullula di soldati e di carri armati?” 
(60) Questo è un fenomeno conosciuto. Nelle guerre mondiali, i non combattenti, in particolare le donne, avevano un odio verso il nemico addirittura superiore a quello che provavano i soldati in prima linea. Sembra sia un effetto del sentimento di colpa per il non combattere attivamente, e del timore per l’incolumità dei propri cari al fronte. 

(61) Da notare che la censura avrebbe permesso agli alleati di lasciar morire di inedia la Germania senza eccessiva pubblicità...

Conclusioni.

La “Dichiarazione sulle leggi della guerra navale” del 1909 era un trattato con tutte le limitazioni di un trattato. Vincolava solo chi decideva di rispettarlo (come tutte le leggi) e mancava di una autorità superiore alla quale i trasgressori sarebbero stati deferiti (i trattatati tra re con il Papa come mallevadore erano più sensati). Inoltre conteneva già degli errori sostanziali, quali la non considerazione dei nitrati come materiali stategici e la sottovalutazione degli aerei e dei mezzi a motore. Comunque, dato che fu infranto da tutte le parti in causa, ebbe poca importanza. Sia la E.C. che gli I.C. perseguirono una propria strategia di blocco. La strategia di Blocco Britannica ebbe degli effetti tangibili solo dopo quasi 3 anni di durata, a dimostrazione della quasi autosufficienza Germanica. La strategia Tedesca, invece, ebbe degli effetti quasi immediati. Se nel 1915 la flotta u-boot fosse stata di 70 battelli invece che di 30, molto difficilmente la Gran Bretagna avrebbe potuto evitare il proprio “hunger winter” (inverno della fame) e tutta la condotta della guerra avrebbe potuto essere diversa (62). Il Secondo Reich, e tutti gli I.C., persero la guerra per un insieme di ragioni, la principale delle quali fu la presunzione di intraprendere una guerra breve e vittoriosa (63). L'errore era condiviso dai loro nemici, ma essi, grazie alla posizione geografica e al dominio dei mari (e quindi delle comunicazioni e delle fonti di approvvigionamento), riuscirono a resistere alla continua spinta nemica sul continente, affamando piano piano la Germania, fino alla sua implosione. Per quanto può sembrare assurdo, lo schütze (fante) vinse tutte le battaglie, ma perse la guerra. La perse, non per l'inesistente Dolchstoß, ma perché la Germania aveva esaurito tutte le risorse, sopratutto spirituali. Immagino che mi si potrà contestare la conclusione, ma a mio modo di vedere, il cedimento dell'esercito nel 1918 e la contemporanea rivoluzione in patria sono due aspetti dello stesso malessere. Le sofferenze dei civili in Germania e le sofferenze dei soldati al fronte erano state immense (64) ma inutili, e sia i soldati che i civili, a ragione, diedero la colpa del fallimento al vecchio ordine. Il vecchio ordine era affogato nella propria burocrazia, non era stato in grado di farsi obbedire da tutti, aveva sprecato risorse. In breve, aveva fatto il passo più lungo della gamba. Troppo fissato sulle esigenze militari, si era dimenticato del corpo che reggeva il braccio, e aveva creduto che bastasse far tirare un po’ la cinghia. Il crollo delle speranze trascinò con sé il crollo delle antiche istituzioni e nuove idee si fecero spazio.

20 anni dopo, sembrò proprio che i contendenti delle guerre mondiali avessero imparato qualcosa dalla carestia in Germania... I nazisti, ben consci che lo stomaco vuoto rende un uomo arrabbiato, crearono un sistema economico che assicurò cibo ai Tedeschi, agli stessi prezzi dell’ultimo anno anteguerra, quasi fino al termine del conflitto. Lo stesso “Winterhilfswerk “ (Soccorso invernale), l’organizzazione alla quale tutti gli iscritti al partito erano tenuti a versare quote, riecheggia nel nome e nel motto (Nessuno morirà di fame o di freddo) il Kohlrbenwinter.... Gli Alleati, ricordandosi di quando si erano fermati troppo presto, proseguirono le avanzate fino a calpestare ogni palmo di territorio nemico, e dopo aver catturato e disarmato tutti i soldati, cercarono di non far morire di fame i civili, avendo finalmente capito che le vendette sono controproducenti, se si lascia qualcuno in vita.

(62) La Germania ripeté lo stesso errore nella II° G.M., perchè si affidò a un altro Kaiser più folle di Guglielmo. 
(63) è da notare che, sul campo di battaglia, la Germania fosse l’unico componente realmente aggressivo degli I.C.. I suoi partner ebbero sempre un atteggiamento difensivo e conservativo. 
(64) O almeno inedite, dato che nessuno aveva mai combattuto una guerra simile.

2 commenti:

  1. Già qualcun altro, non ricordo se Yossarian o Uriel, aveva scritto che la Prima Guerra Mondiale era evitabile (quindi, aggiungo io, inutile), la Seconda no, perchè diretta conseguenza della prima.

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  2. evitabile,e incredibilmente variabile... gli inglesi potevano non entrare in guerra, o entrarci dopo, i tedeschi potevano vincere subito, i russi potevano fare la rivoluzione di maggio e non subire il golpe bolscevico, ecc...

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